La recente consegna di 1.665 firme al Comune di Ancona, ad opera del Comitato utenti del trasporto pubblico locale, trascende la mera espressione di malcontento per l’aggravarsi dei disservizi.
Si configura, come sottolinea il vicesindaco Giovanni Zinni, delegato ai rapporti con Conerobus, come un atto di natura politica, un tentativo di rielaborazione, seppur non ufficialmente riconosciuto, delle politiche gestionali del servizio.
Il documento presentato dal Comitato, che propone una serie di correttivi all’operato di Conerobus, l’azienda partecipata dal Comune, solleva questioni che impattano direttamente sulla validità e sulla struttura del contratto di servizio in essere.
Secondo l’amministrazione comunale, le proposte avanzate, se adottate integralmente, determinerebbero una revisione radicale, quasi irrealizzabile, dei piani di risanamento e delle fondamenta contrattuali del servizio.
Al centro delle richieste del Comitato vi è una sollecitazione rivolta all’amministrazione comunale affinché intercetti risorse aggiuntive a livello governativo, finalizzate a sostenere il trasporto pubblico locale.
Questa richiesta si inserisce in un contesto più ampio di necessità di rivedere i meccanismi di finanziamento, con l’obiettivo di garantire servizi essenziali e sostenibili.
La situazione finanziaria di Conerobus è particolarmente complessa.
L’azienda si trova ad affrontare un debito finanziario di 18 milioni di euro per l’anno 2024, derivante da obbligazioni nei confronti di fornitori e istituti bancari, unitamente a una perdita significativa, stimata in 1,5 milioni di euro, che impatterà direttamente sull’assemblea dei soci.
Questo scenario economico impone un’azione correttiva urgente e mirata.
L’amministrazione comunale riconosce la validità del dibattito nazionale in merito ai corrispettivi per i servizi minimi, sottolineando che una revisione in tal senso richiede un intervento coordinato a livello governativo, attraverso la Conferenza delle regioni.
Questo processo implica una discussione più ampia e un’analisi approfondita delle dinamiche territoriali e delle esigenze specifiche di ciascuna area.
La questione del trasporto pubblico locale a Ancona si rivela quindi un caso emblematico di una problematica più ampia che affligge il sistema dei trasporti a livello nazionale, richiedendo un approccio sistemico e una collaborazione tra le diverse istituzioni per garantire la sostenibilità e l’efficacia del servizio.
L’azione del Comitato Utenti, pur sollevando criticità, apre una riflessione necessaria per definire un futuro più solido e rispondente alle esigenze della collettività.








