La resilienza dell’Appennino centrale, ferito da eventi sismici che hanno lasciato segni profondi nel tessuto sociale ed economico, si riannoda attraverso una nuova, cruciale strategia: la rivitalizzazione delle comunità locali con un focus generazionale.
La rinascita non è solo ricostruzione di edifici, ma un intervento mirato a invertire la tendenza dello spopolamento e a creare un futuro sostenibile per i giovani, spesso costretti a migrare verso centri urbani in cerca di opportunità.
La recente convenzione siglata tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Invitalia, l’Associazione Bancaria Italiana (Abi) e il Gruppo Mediocredito centrale rappresenta un pilastro fondamentale di questa visione.
L’accordo non si limita a fornire risorse finanziarie, ma configura un ecosistema di supporto che mira a trasformare l’impegno giovanile in realtà imprenditoriale.
Si tratta di una risposta concreta alle misure “Autoimpiego Centro-Nord” e “Resto al Sud 2.0”, strumenti concepiti per intercettare la forza lavoro tra i 18 e i 35 anni, spesso afflitta da disoccupazione o marginalizzazione, e canalizzarla verso l’avvio di nuove attività.
L’importanza di questo intervento assume una dimensione strategica nelle quattro regioni colpite dal sisma – Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria – dove il declino demografico ha acuito le fragilità strutturali dei piccoli comuni.
Questi incentivi non sono semplici agevolazioni, ma veri e propri motori di inclusione lavorativa, capaci di ricostruire la rete di relazioni economiche e sociali che tiene in vita i borghi appenninici.
Si tratta di un investimento nella coesione sociale e nella capacità di auto-rigenerazione del territorio.
La convenzione, con un’attenzione particolare alla semplificazione degli accessi, prevede l’attivazione di conti correnti vincolati, resi disponibili da istituti di credito locali, che facilitano l’erogazione delle risorse necessarie per i progetti imprenditoriali ammessi alle agevolazioni.
Il contributo a fondo perduto, che può raggiungere il 75% dell’investimento a seconda della localizzazione dell’impresa, alleggerisce il carico finanziario sui giovani, incoraggiando l’assunzione di rischi calcolati e la sperimentazione di nuove idee.
Il Gruppo Mediocredito Centrale, con i suoi finanziamenti complementari, colma la lacuna lasciata dalle agevolazioni pubbliche, offrendo un ulteriore livello di supporto.
In definitiva, questa iniziativa si configura come un pacchetto integrato, un vero e proprio “affiancamento” per i giovani, dalla primissima idea imprenditoriale fino alla sua piena sostenibilità economica.
Non si tratta solo di creare posti di lavoro, ma di costruire un futuro per l’Appennino, restituendo ai giovani la possibilità di realizzare le proprie aspirazioni, di valorizzare le proprie competenze e di contribuire attivamente alla rinascita del proprio territorio, contrastando lo spopolamento e aprendo nuove, concrete prospettive di sviluppo sostenibile e resiliente.







