Ascoli Piceno si proietta verso il 2026 con un ambizioso piano di interventi che mirano a ridisegnare il volto urbano, rivitalizzando il centro storico e restituendo alla comunità un’area strategica come l’ex Carbon. Il sindaco Marco Fioravanti ha tracciato le linee guida di un programma complesso e articolato, sottolineando la necessità di bilanciare gli inevitabili disagi temporanei con la visione di una città più moderna, funzionale e attrattiva.
Il cuore del piano si concentra sulla riqualificazione del centro storico, con interventi di carattere significativo.
Piazza Arringo, fulcro della vita cittadina, sarà completamente rinnovata con un rifacimento radicale della pavimentazione, un’operazione che si tradurrà in un restyling completo e duraturo.
Parallelamente, Palazzo Capitani, testimone storico e architettonico di inestimabile valore, sarà oggetto di un restauro integrale, volto a preservarne l’autenticità e a restituirlo alla collettività in tutta la sua bellezza.
Queste iniziative, pur richiedendo un impegno pluriennale, sono considerate pilastro fondamentale per il rafforzamento dell’identità urbana e per l’attrattività turistica.
La sfida più impegnativa, tuttavia, si concentra sull’area ex Carbon, un’area degradata che rappresenta un potenziale inespresso per lo sviluppo economico e sociale della città.
Il progetto di bonifica è già in fase avanzata, con costi stimati e definiti.
A corredo, è stato elaborato un masterplan partecipativo, frutto di un processo di coinvolgimento della comunità attraverso un forum dedicato.
L’elemento cruciale mancante è il Piano di Recupero Urbano (PRU), uno strumento indispensabile per tradurre la visione del masterplan in azioni concrete e per garantire la sua compatibilità con le normative urbanistiche.
Un precedente PRU, già approvato, è stato bloccato e necessita di essere rifatto, accelerando le tempistiche per l’avvio del progetto.
Il PRU dovrà essere approvato entro la fine del 2025, aprendo la strada a un processo che si protrae per circa un anno.
Nel frattempo, si intende avviare la procedura per l’approvazione del piano di demolizione, affidata a un soggetto privato, con l’obiettivo di iniziare i lavori nel 2026 e avviare la bonifica vera e propria a metà del 2027.
Quest’ultima fase, cruciale per la rimozione di materiali inquinanti e per la preparazione del terreno, richiederà circa tre anni.
Per finanziare un’operazione di tale portata, il Comune ha attivato una task force dedicata alla ricerca di finanziamenti europei, con l’obiettivo di intercettare bandi specifici e di capitalizzare gli interventi di bonifica con progetti di rigenerazione urbana.
Il piano prevede la realizzazione di spazi verdi, aree sportive, un galoppatoio, un auditorium, un’arena per concerti, un mercato, un parcheggio, un centro di innovazione e residenze, creando un polo multifunzionale capace di attrarre investimenti e di generare nuove opportunità di lavoro.
Un altro obiettivo strategico per l’amministrazione comunale è il riacquisito della gestione della sosta, un servizio pubblico essenziale per la vivibilità della città.
Questo percorso, tuttavia, si presenta complesso e richiede un’analisi economica approfondita e scelte politiche coraggiose.
Il riscatto comporta un costo stimato di circa 5 milioni di euro, che deve essere giustificato da un piano economico sostenibile.
La volontà del Comune è quella di garantire maggiore flessibilità nella gestione della sosta, aumentare le entrate comunali e avere la possibilità di modulare i parcheggi blu in base alle esigenze della città, ottimizzando la mobilità e migliorando la qualità della vita dei cittadini.







