Ad Ascoli Piceno, come in ogni angolo del Paese, la città si è raccolta per commemorare il 79° anniversario della nascita della Repubblica Italiana. La cerimonia, solenne e partecipata, si è svolta in Piazza Roma, di fronte al monumento ai Caduti, teatro silenzioso di memorie che si intrecciano alla storia della Liberazione. Onori militari e deposizione di corone floreali hanno sancito il tributo dovuto a coloro che hanno sacrificato la propria vita per la libertà e la democrazia.La piazza era gremita: autorità ecclesiastiche, rappresentanti delle istituzioni civili e militari, e un’importante delegazione di studenti provenienti dagli istituti scolastici superiori della provincia. La presenza giovanile, in particolare, ha conferito alla celebrazione un’aura di speranza e di continuità generazionale, un passaggio di testimone tra passato e futuro.Al di là delle formalità istituzionali, il cuore della cerimonia è stato affidato alle voci degli studenti. Dopo l’auspicio solenne del messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, un ponte ideale è stato gettato verso il passato, attraverso le parole che Sandro Pertini pronunciò con passione e profondità nel suo discorso di insediamento, un discorso che, a distanza di decenni, continua a risuonare con acuta attualità.Gli studenti del Liceo Scientifico Rosetti e del Liceo Classico Leopardi di San Benedetto del Tronto, con un’interpretazione sentita e coinvolgente, hanno ripreso le istanze di Pertini: la necessità di garantire a ogni famiglia una dimora dignitosa, un rifugio sicuro dopo la fatica del lavoro; la tutela imprescindibile della salute come diritto costituzionale; e, soprattutto, l’urgenza di superare la crisi dell’istruzione, rendendo l’accesso al sapere un diritto universale, un’opportunità equamente distribuita tra coloro che possiedono ingegno e desiderio di apprendere, indipendentemente dalle loro condizioni economiche.Gli studenti del Liceo Classico di Ascoli Piceno, con un’analisi perspicace, hanno sottolineato il significato profondo del 2 e 3 giugno 1946: un giorno storico in cui, per la prima volta dopo anni di oppressione autoritaria, il popolo italiano è stato chiamato a esprimere la propria volontà sovrana, un popolo che, per la prima volta, ha visto anche le donne esercitare il diritto di voto. Un’occasione non solo per celebrare un traguardo, ma per riflettere sul valore della partecipazione democratica e sul dovere di custodire e difendere i principi che hanno fondato la nostra Repubblica, principi di libertà, uguaglianza e solidarietà. Il 2 giugno non è solo una data, ma un monito costante, un invito a rinnovare ogni giorno il nostro impegno per un’Italia più giusta e più democratica.
Ascoli Piceno: Celebrazioni per il 79° Anniversario della Repubblica Italiana
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