mercoledì 6 Agosto 2025
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Chiusura Legislatura Marche: un ciclo si conclude, un futuro da scrivere.

La conclusione della undicesima legislatura del Consiglio regionale delle Marche si è materializzata con la seduta n.
191, un epilogo segnato da foto di rito: il gruppo di maggioranza compattato, la squadra di governo in posa, poi, l’immagine dei consiglieri di opposizione.
L’applauso liberatorio dell’Aula ha preceduto il suono della campanella, un gesto simbolico che sancisce la chiusura di un ciclo istituzionale.

Questa legislatura, avviata con grandi aspettative e interrotta prematuramente da circostanze impreviste, ha rappresentato un banco di prova per l’assemblea regionale.
I primi mesi, flagellati dalle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria e dal clima di incertezza post-pandemica, hanno richiesto un adattamento rapido e un approccio innovativo al lavoro consiliare.
Le riunioni, spesso a distanza, e le procedure operative hanno dovuto essere ripensate per garantire la continuità dell’attività legislativa e amministrativa, mantenendo al contempo la sicurezza dei consiglieri e del personale.

Il Presidente della Regione, Giovanni Acquaroli, ha espresso un sentito ringraziamento a tutti i membri dell’assemblea, riconoscendo l’impegno profuso e la capacità di collaborazione dimostrata, nonostante le difficoltà.

Ha sottolineato come la legislatura, pur segnata da eventi straordinari, abbia visto la Regione impegnata in un percorso di sviluppo e progresso, affrontando sfide complesse e perseguendo obiettivi ambiziosi.
La pausa legislativa, interrotta dalle prossime elezioni regionali del 28 e 29 settembre, offre ora l’opportunità di una riflessione approfondita sull’esperienza compiuta.

Sarà cruciale analizzare i risultati raggiunti, le criticità emerse e le lezioni apprese, per orientare le scelte future e per costruire una regione ancora più forte e resiliente.

Il voto popolare determinerà il futuro assetto del Consiglio regionale, aprendo un nuovo capitolo nella storia delle Marche.

Sarà determinante che i nuovi eletti siano in grado di interpretare le esigenze del territorio, di promuovere l’innovazione e la sostenibilità, e di lavorare insieme per il bene comune, superando le divisioni e guardando al futuro con ottimismo e determinazione.

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