Il borgo di Colli del Tronto, incastonato nel cuore delle Marche, ha vibrato di energia per la seconda edizione del Festival della Restanza e della Tornanza, un evento che si conclude oggi con un bilancio di partecipazione straordinaria. Più di un semplice festival, si è configurato come un vero e proprio laboratorio di idee, un crocevia di sguardi e proposte per ripensare il futuro delle aree interne italiane.Il 21 giugno ha visto convergere a Colli del Tronto un flusso costante di persone, provenienti da diverse regioni, uniti dalla volontà di confrontarsi, condividere esperienze e immaginare nuove prospettive di vita in territori spesso marginalizzati. Il festival non si è limitato a dibattiti accademici o presentazioni di progetti; ha favorito un dialogo aperto e plurale, coinvolgendo generazioni diverse, dagli esperti di sviluppo rurale agli abitanti stessi del borgo, dagli amministratori locali ai giovani ricercatori.L’importanza di un’iniziativa come questa è stata evidenziata dal Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, il cui intervento ha focalizzato l’attenzione sulla necessità di riconoscere e valorizzare le aree interne come fulcro strategico per lo sviluppo regionale e nazionale. Il concetto di “restanza” e “tornanza” non si traduce in un’inerzia passiva, ma in una capacità di resilienza, di attesa paziente e di riconquista del territorio, un’opportunità per riscoprire le risorse locali, le tradizioni e il senso di comunità che spesso si sono smarriti nel corso del tempo.Il Festival ha offerto una piattaforma per esplorare modelli innovativi di sviluppo sostenibile, che integrino la tutela dell’ambiente, la valorizzazione del patrimonio culturale e la promozione di attività economiche diversificate, come l’agricoltura biologica, l’artigianato locale e il turismo esperienziale. Si è discusso di infrastrutture digitali come strumento di inclusione e di connettività, per superare le barriere geografiche e favorire l’accesso a servizi essenziali e opportunità di lavoro. Più che un’analisi problematica delle difficoltà, l’evento ha offerto uno spazio per la progettazione di soluzioni concrete, per la creazione di reti di collaborazione tra enti pubblici, associazioni, imprese sociali e cittadini. Il futuro delle aree interne non può essere determinato solo da politiche governative o da investimenti esterni; richiede un impegno condiviso, una visione comune e la capacità di reinventare il proprio ruolo nel contesto globale. Il Festival della Restanza e della Tornanza si conferma un catalizzatore di questa trasformazione, un invito a riscoprire il valore del territorio e a costruire un futuro più equo e sostenibile per tutti.
Colli del Tronto: Festival sulla Restanza, un futuro per le aree interne.
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