L’affermazione di Bobo Craxi, durante la commemorazione di Vittoria Nenni ad Ancona, ha acceso un dibattito acceso e doloroso.
Le sue parole, pronunciate nel contesto di una campagna elettorale che vede il Partito Socialista Italiano, ora inglobato nella lista “Avanti con Ricci” a sostegno della candidatura di Matteo Ricci alla presidenza delle Marche, esprimono una profonda inquietudine per la posizione assunta dal governo italiano di fronte alla tragedia umanitaria che si consuma a Gaza.
L’eco della storia italiana, tradizionalmente intessuta di fili di solidarietà verso i popoli in difficoltà, sembra scontrarsi con un silenzio percepito come inaccettabile.
Craxi, rievocando l’eredità paterna e il solido impegno socialista per i diritti umani, sottolinea l’incongruenza di un atteggiamento che appare distaccato e privo di compassione.
La complessità del conflitto israelo-palestinese, con le sue radici storiche e le intricate dinamiche geopolitiche, non può oscurare la sofferenza di una popolazione civile, la cui vulnerabilità viene amplificata da un bilancio di vittime che cresce esponenzialmente.
L’appello di Craxi non si limita alla condanna, ma si traduce in un invito alla mobilitazione: una reazione popolare, una sensibilizzazione diffusa, capaci di generare un impatto concreto.
Pur riconoscendo i limiti intrinseci alle manifestazioni di piazza, il suo pensiero si orienta verso un’azione più strutturata, un impegno diplomatico e umanitario che l’Italia, pur non potendo risolvere la questione da sola, ha la responsabilità di intraprendere.
Il silenzio, egli sostiene, non è una posizione neutra, ma una forma di complicità.
La dignità nazionale, la coerenza con i valori fondanti della Repubblica Italiana e l’impegno per un ordine mondiale più giusto impongono un’azione, un gesto, una parola che interrompa l’indifferenza e che testimoni la nostra vicinanza a coloro che soffrono.
L’eredità del socialismo italiano, intesa come promessa di giustizia sociale e solidarietà internazionale, reclama un ruolo attivo nella mitigazione del dolore e nella ricerca di soluzioni pacifiche.