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domenica 2 Novembre 2025

Crisi nel PD Marche: Esclusione Mastrovincenzo, richieste di dimissioni

La vicenda che coinvolge Antonio Mastrovincenzo, consigliere regionale e figura storica del Partito Democratico nelle Marche, sta innescando una crisi interna di notevole intensità, innescata dalla sua inattesa esclusione dall’albo degli iscritti.
La richiesta di dimissioni della segretaria regionale, Chantal Bomprezzi, e dell’intero apparato segretariale, avanzata dal consigliere Fabrizio Cesetti, segna un punto di rottura all’interno del partito, sollevando interrogativi profondi sulle dinamiche di potere e sull’aderenza dei processi decisionali ai principi democratici.

L’esclusione di Mastrovincenzo, figura di spicco nel panorama politico regionale fin dal 2008, e con un passato legato alla campagna elettorale di Luca Ricci, appare particolarmente incongrua alla luce di quanto affermato da Cesetti.

La sua candidatura nella lista civica e la successiva elezione, secondo la sua ricostruzione, si sono svolte in un quadro di piena conformità con le linee guida del partito, supportate da documentazione probante.
Quest’asserita mancanza di ostacoli procedurali contrasta direttamente con l’attuale situazione, alimentando sospetti su motivazioni occulte e manovre interne.

La crisi non si limita a una mera disputa formale.

Essa riflette tensioni più ampie, legate alla gestione del potere all’interno del PD.
Cesetti denuncia l’esistenza di un gruppo di individui operanti nell’ombra, capaci di distorcere le regole a proprio vantaggio, generando un clima di sfiducia e compromettendo la coerenza del partito.
Questa accusa, di per sé grave, evoca un quadro di governance opaca, dove l’interesse collettivo viene subordinato a logiche di convenienza personale.

La richiesta di convocazione urgente dell’Assemblea del PD delle Marche rappresenta, in questo contesto, un atto di forte impatto.
Non si tratta solo di una procedura formale, ma di una necessità impellente per sanare le fratture interne, ripristinare la fiducia dei militanti e riaffermare i valori fondanti del partito.
L’assemblea dovrebbe costituire un momento di confronto aperto e trasparente, volto a chiarire le responsabilità dell’esclusione di Mastrovincenzo, a garantire la piena chiarezza delle dinamiche decisionali e a definire un nuovo percorso per il PD, fondato sulla partecipazione attiva e democratica di tutti i suoi membri.

La vicenda solleva inoltre un interrogativo fondamentale: come conciliare l’esigenza di garantire l’integrità e la coerenza del partito con il diritto di ogni iscritto a partecipare attivamente alla vita politica? La questione si pone con particolare urgenza in un contesto caratterizzato da crescenti sfide economiche e sociali, che richiedono un’azione politica rapida, efficace e basata su una solida base di consenso.

Il PD, per tornare a essere un punto di riferimento per i cittadini marchigiani, deve innanzitutto recuperare la propria credibilità, attraverso una governance trasparente, processi decisionali democratici e un forte impegno verso i valori della giustizia sociale e della partecipazione.
L’assemblea rappresenta l’occasione per intraprendere questa complessa, ma necessaria, ripartenza.

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