La percezione della cybersicurezza come mero costo, un onere da sopportare, è un pregiudizio radicato sia nel settore privato che in alcune aree della pubblica amministrazione. Questa visione limitata contrasta con il potenziale strategico della sicurezza informatica come motore di sviluppo economico e progresso sociale. Questa necessità di rivalutare il ruolo della cybersicurezza è stata al centro del convegno “La Cybersicurezza per lo sviluppo sociale ed economico del Paese: prevenire, proteggere e contrastare”, tenutosi ad Ancona sotto l’egida della Regione Marche e dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale (Acn), con la partecipazione del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Alfredo Mantovano, del Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, e del Direttore Generale di Acn, Bruno Frattasi.La discussione ha affrontato la realtà tangibile dei danni economici derivanti dagli incidenti informatici. Un recente report, ad esempio, quantifica il costo medio annuo per aziende colpite da violazioni di dati in circa 4,37 milioni di euro. Questa cifra ingente non riflette solo le spese dirette per la perdita di informazioni, ma include anche le interruzioni operative, le conseguenze legali, i costi di remediation e i danni alla reputazione, estendendosi persino a implicazioni sociali e sanitarie, in particolare in settori come la sanità e i servizi finanziari.Tuttavia, il Sottosegretario Mantovano ha enfatizzato che la cybersicurezza non può essere confinata a una mera questione tecnica o regolamentare. La sua efficacia dipende in modo cruciale dal fattore umano, dalla consapevolezza e dalla formazione continua di tutti gli attori coinvolti. La creazione di un ecosistema sicuro non si realizza con l’emanazione di leggi e regolamenti, se questi non vengono interiorizzati e applicati con diligenza da chi ne è responsabile. Un quadro normativo robusto, pur auspicabile e necessario, risulta inefficace se non è supportato da una cultura della sicurezza diffusa e da un impegno costante nella formazione del personale.Inoltre, si discute sempre più la necessità di un approccio proattivo alla cybersicurezza, che vada oltre la semplice reazione agli attacchi. Questo implica investire in tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale e il machine learning, per prevedere e prevenire le minacce. Significa anche promuovere la collaborazione tra pubblico e privato, condividendo informazioni e best practices per rafforzare la resilienza nazionale. La cybersicurezza non è più una questione di difesa, ma un elemento chiave per la competitività, l’innovazione e la fiducia dei cittadini nell’era digitale. L’investimento in cybersicurezza rappresenta quindi un investimento nel futuro del Paese.
Cybersicurezza: da costo a motore di sviluppo economico e sociale.
Pubblicato il
