Per affrontare la complessa questione relativa alla realizzazione di una discarica di rifiuti speciali non pericolosi a Poggio San Marcello, nel territorio marchigiano, il Consiglio Regionale ha deliberato l’istituzione di un tavolo di monitoraggio e di un gruppo di lavoro dedicati.
Questa decisione, frutto di un voto unanime, risponde a un’urgenza di garantire la massima trasparenza, la partecipazione attiva della comunità e la salvaguardia dell’ambiente in un contesto che suscita legittime preoccupazioni.
La mozione, proposta dal Presidente del Consiglio Regionale, Dino Latini, intitolata “Disciplina dei procedimenti autorizzativi dell’impianto di discarica per rifiuti speciali non pericolosi nel comune di Poggio San Marcello,” non si limita a formalizzare un percorso amministrativo, ma mira a definire un quadro di riferimento che superi la mera conformità normativa.
Si tratta di un atto politico che riconosce la necessità di un approccio integrato, capace di considerare non solo gli aspetti tecnici e legali, ma anche quelli sociali e ambientali.
Il progetto, che contempla il trattamento di diverse categorie di rifiuti industriali – provenienti da settori eterogenei come l’industria manifatturiera, l’edilizia e l’agricoltura – si estende su un’area significativa della media Vallesina, generando un impatto potenziale che non può essere sottovalutato.
Le preoccupazioni espresse dalla popolazione locale, testimonianza di una sensibilità ambientale crescente e di una diffidenza nei confronti di progetti di questa portata, sono state attentamente prese in considerazione.
Il tavolo di monitoraggio avrà il compito di vigilare sull’iter autorizzativo, assicurando la corretta applicazione delle normative vigenti e la verifica della conformità del progetto alle migliori pratiche ambientali.
Il gruppo di lavoro, composto da esperti di diversi settori (urbanistica, ambiente, sanità, partecipazione pubblica), dovrà analizzare in dettaglio l’impatto ambientale e sociale del progetto, valutando alternative e proponendo soluzioni per minimizzare gli effetti negativi.
L’approccio deliberato si discosta nettamente da una gestione autoritaria e centralizzata, privilegiando un modello di governance partecipativa.
L’ascolto attivo del territorio, attraverso incontri pubblici, consultazioni e la creazione di canali di comunicazione dedicati, rappresenta un elemento cruciale per costruire un consenso ampio e duraturo.
La salvaguardia della salute pubblica e la protezione dell’ambiente, in particolare delle risorse idriche e della biodiversità locale, sono dichiarate priorità assolute.
La decisione del Consiglio Regionale segna un punto di svolta nella gestione dei rifiuti speciali non pericolosi nelle Marche, aprendo la strada a un modello di sviluppo più sostenibile e responsabile, in grado di conciliare le esigenze economiche con la tutela del benessere collettivo e la preservazione del patrimonio ambientale.
La mozione respinta, presentata dalle opposizioni, pur evidenziando le criticità del progetto, non ha prevalso, ma ha contribuito ad alimentare il dibattito e a sollecitare un’azione più incisiva da parte delle istituzioni regionali.