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Endoscopia all’Ospedale dei Sibillini: un passo avanti per la sanità locale

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L’Ospedale dei Sibillini di Amandola, fulcro sanitario di un territorio esposto a fragilità territoriali e demografiche, si appresta a rafforzare la propria offerta diagnostica e terapeutica con l’introduzione del servizio di endoscopia digestiva entro la primavera del 2025.
L’annuncio, rilasciato dall’Assessore Regionale alla Sanità, Paolo Calcinaro, in occasione del primo anniversario dell’inaugurazione della struttura, segna un punto di svolta significativo per la comunità locali.

La decisione, frutto di un ascolto attento alle esigenze espresse dal territorio – come testimonia la richiesta formale del sindaco di Amandola nelle prime settimane di incarico dell’Assessore – risponde all’imperativo di garantire un accesso più agevole e tempestivo a procedure diagnostiche fondamentali per la prevenzione e la cura di patologie gastrointestinali, spesso associate a fattori di rischio legati alla dieta mediterranea e allo stile di vita.
L’endoscopia, comprensiva di colonscopia e gastroscopia, si configura come uno strumento cruciale per la diagnosi precoce di tumori del colon-retto e dell’esofago, patologie oncologiche che rappresentano una sfida importante per la sanità pubblica.

Parallelamente all’imminente attivazione del servizio di endoscopia, l’ospedale continua a consolidare il potenziamento della Radiologia, un’altra area cruciale per la diagnosi e il monitoraggio di numerose patologie.

Grazie all’assunzione di nuovo personale selezionato attraverso concorso pubblico, l’orario di servizio sarà esteso, con l’obiettivo di raggiungere una copertura dalle 8:00 alle 20:00, aprendo la strada a una possibile estensione notturna delle prestazioni, a beneficio di pazienti che necessitano di esami urgenti o che risiedono in zone remote.

L’ulteriore obiettivo regionale è quello di finanziare il completamento delle sale operatorie entro il 2026, finalizzando così un piano di sviluppo complessivo volto a elevare il livello di eccellenza dell’ospedale.
Il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Territoriale (AST) di Fermo, Roberto Grinta, ha evidenziato la crescente attrattività dell’ospedale, con un flusso di pazienti proveniente per il 70% dalla provincia di Fermo e per il restante 30% da altre province, a riprova della sua importanza come polo sanitario di riferimento.
I dati relativi agli esami diagnostici effettuati da gennaio a novembre (12.007, con una proiezione di circa 13.000 su base annua) testimoniano l’intensità dell’attività e la fiducia che la popolazione ripone nella struttura.
Non meno significativi sono i numeri del Punto di Primo Intervento (5.037 pazienti assistiti) e del servizio di Fisioterapia (324 cicli riabilitativi avviati, con 3.240 sedute e circa 6.000 prestazioni complessive), che confermano il ruolo polifunzionale dell’ospedale nel rispondere alle diverse esigenze sanitarie della comunità.
L’implementazione del servizio di endoscopia si inserisce in un quadro di sviluppo strategico più ampio, volto a superare le sfide poste dall’isolamento geografico e dalla carenza di infrastrutture, garantendo ai residenti dei Sibillini un accesso equo a cure sanitarie di qualità.

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