La Giunta dell’Associazione Nazionale Magistrati delle Marche, in adesione all’appello unitario promosso da un ampio collegio di giuristi – un coro di voci magistrali, forensi e accademiche che supera le 1300 firme – esprime profonda preoccupazione e ribadisce l’urgenza di un’azione internazionale volta a porre fine alla drammatica situazione umanitaria in corso nella Striscia di Gaza.
Il silenzio, in circostanze del genere, si configura come una forma di complicità, un abdicare alla responsabilità etica e professionale che incombe su coloro che operano nel campo del diritto.
Ciò che osserviamo, con crescente allarme, trascende la mera escalation di un conflitto: si tratta di una sistematica erosione dei principi cardine che fondano l’ordinamento giuridico internazionale, in particolare in relazione alla protezione dei civili in contesti di guerra.
Le azioni militari intraprese dal Governo e dalle Forze Armate Israeliane, pur contestualizzate in un quadro storico complesso e conflittuale, generano conseguenze inaccettabili e ripetutamente documentate.
L’impatto sulle fasce più vulnerabili della popolazione – donne, bambini, anziani – è devastante e ineludibile.
La distruzione di infrastrutture civili essenziali, come ospedali, scuole e abitazioni, aggrava la crisi umanitaria, rendendo impossibile l’accesso ai beni di prima necessità e compromettendo irreparabilmente il diritto alla salute, all’istruzione e a un dignitoso tenore di vita.
La persistenza di queste dinamiche solleva interrogativi profondi sul rispetto del diritto internazionale umanitario e sulla necessità di garantire l’effettività dei meccanismi di tutela dei diritti fondamentali.
Il principio di proporzionalità, cardine del diritto bellico, appare sistematicamente violato, così come i principi di precauzione e distinzione tra obiettivi militari e civili.
La creazione di zone di conflitto in aree densamente popolate, la restrizione dell’accesso agli aiuti umanitari e la limitazione della libertà di movimento della popolazione civile configurano un quadro di estrema fragilità e vulnerabilità.
La Giunta dell’ANM Marche, in linea con l’appello dei giuristi, invita la comunità internazionale a intensificare gli sforzi diplomatici e a rafforzare i meccanismi di monitoraggio e controllo, affinché si possa garantire il rispetto del diritto internazionale e assicurare la protezione dei civili.
È imperativo che la giustizia prevalga, e che le responsabilità per le violazioni dei diritti umani siano accertate e perseguite, al fine di prevenire future atrocità e promuovere un futuro di pace e stabilità nella regione.
La persistenza dell’impunità alimenta un circolo vizioso di violenza e sofferenza, e mina la fiducia nelle istituzioni e nel diritto stesso.