cityfood
cityeventi
venerdì 14 Novembre 2025

Giornalisti Tgr Marche aderiscono allo sciopero nazionale: rivendicazioni cruciali

L’assemblea di redazione della Telegiornale Regionale Marche si dichiara in piena adesione alla mobilitazione nazionale indetta dalle colleghe e dai colleghi giornalisti italiani, manifestando il proprio sostegno allo sciopero del 28 novembre 2025.
Questa azione, promossa dalla Federazione Nazionale della Stampa, si configura come un atto necessario per affrontare una vertenza sindacale di portata cruciale, legata al mancato rinnovo del contratto di lavoro giornalistico, sospeso ormai fin dal 2016.
La decisione dell’assemblea non è frutto di una mera reazione, bensì l’espressione di una profonda riflessione sulle problematiche strutturali che affliggono il settore dell’informazione.
Le motivazioni alla base della mobilitazione, condivise integralmente dalla redazione marchigiana, spaziano dalla tutela della dignità professionale dei giornalisti – dipendenti e collaboratori – fino alla definizione di un quadro normativo chiaro e responsabile per l’impiego dell’intelligenza artificiale all’interno delle redazioni.

Quest’ultimo punto è particolarmente rilevante, considerando l’impatto potenziale dell’automazione sui ruoli, sulle competenze e sulla qualità del lavoro giornalistico.

L’assemblea sottolinea, inoltre, l’urgenza di un riconoscimento economico tangibile del valore imprescindibile del giornalismo nel tessuto democratico del Paese.
Un giornalismo indipendente, pluralista e di qualità è un pilastro fondamentale per la trasparenza, la responsabilità e la partecipazione civica, e il suo sostentamento economico deve essere garantito come un investimento strategico per il bene comune.

La decisione dei giornalisti della Tgr Marche di astenersi dal lavoro, quindi, si configura come un gesto di solidarietà verso tutte le realtà editoriali, dove il diritto di sciopero, formalmente sancito, viene di fatto eroso da vincoli economici e scelte editoriali discutibili.

Il sostegno si estende a chi, pur avendo legittime rivendicazioni, si trova impossibilitato a esercitare il proprio diritto di protesta, testimoniando una condizione di precarietà e di sottomissione che mina l’autonomia e la libertà di informazione.

L’assemblea intende, in tal modo, ampliare il significato dell’azione di protesta, rendendola un atto di rivendicazione collettiva a difesa di un bene prezioso e irrinunciabile per la società italiana.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap