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Giornata delle Marche: Giovani, Identità e Futuro Regionale

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La celebrazione della Giornata delle Marche trascende la semplice ricorrenza: si configura come un momento di riflessione identitaria e di rinnovata assunzione di responsabilità collettiva.
Come sottolineato Gianluca Pasqui, presidente dell’Assemblea Legislativa, l’occasione invita istituzioni e comunità a interrogarsi sulla propria essenza, a definire una traiettoria comune e a interrogarsi sul futuro che si desidera costruire.
La ventunesima edizione, ospitata nel cuore di Senigallia, ha scelto di focalizzare l’attenzione sulle giovani generazioni, elementi chiave per la rielaborazione del concetto stesso di marchigianità.
Lungi dall’essere spettatori passivi delle politiche regionali, i giovani marchigiani sono stati esplicitamente riconosciuti come agenti attivi, capaci di interpretare con acume le sfide contemporanee e di proiettare visioni innovative per il futuro.

La loro voce, spesso marginalizzata, emerge ora come motore di cambiamento e di progresso.

La Regione, in questa prospettiva, si impegna a rafforzare le politiche del lavoro, della formazione e del potenziamento delle competenze, abbandonando approcci paternalistici per abbracciare una logica di partnership.

L’imperativo è duplice: non solo garantire opportunità di crescita professionale e personale, ma anche creare un ambiente attrattivo che contrasti lo spopolamento e favorisca il ritorno dei talenti all’estero.

Si tratta di un investimento strategico nel capitale umano, il vero patrimonio della regione.

Questa visione implica un ripensamento radicale del modello economico, orientato verso dinamicità, innovazione e sostenibilità.

La connessione tra formazione e mondo del lavoro deve essere sempre più stretta, facilitando l’incontro tra domanda e offerta e creando percorsi di crescita personalizzati.
Il futuro delle Marche è intrinsecamente legato alla capacità di instillare fiducia nelle nuove generazioni, offrendo loro prospettive concrete e stimolando il loro spirito imprenditoriale.

Solo così sarà possibile preservare l’identità marchigiana, arricchendola con nuove energie e proiettandola verso un orizzonte di prosperità condivisa.

La Giornata delle Marche, quindi, non è un fine a sé stessa, ma l’inizio di un percorso continuo di ascolto, dialogo e azione congiunta, al servizio del bene comune.

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