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sabato 25 Ottobre 2025

Macerata esclusa dalla Giunta: una frattura tra voto e governo.

La formazione della Giunta Acquaroli solleva interrogativi profondi sul significato di rappresentanza politica nelle Marche, in particolare per la provincia di Macerata.

Un’area geografica che, al voto, ha espresso un solido ancoraggio al centrodestra, attestandosi come seconda per consenso a livello regionale, ma che ora si ritrova priva di voci direttamente coinvolte nel processo decisionale a livello esecutivo.
Questa assenza, denunciata da Azione della provincia di Macerata, non è semplicemente una questione di assenza formale, ma riflette una potenziale frattura tra il voto popolare e la composizione del governo.
La provincia di Macerata, territorio segnato da un passato recente di fragilità sismica e da una complessa eredità di sfide economiche e sociali, necessita di una presenza attiva e consapevole all’interno della Giunta.

L’esclusione risulta ancor più problematica considerando l’origine stessa del Presidente Acquaroli, ponendo interrogativi sulla coerenza tra aspirazioni e reali politiche messe in atto.
Non si tratta di richiedere favoritismi, bensì di riconoscere il diritto di una comunità a partecipare attivamente alla definizione del proprio futuro, non solo a essere conteggiata nei risultati elettorali.

Il sisma del 2016 ha lasciato cicatrici profonde, non solo materiali, ma anche sociali ed economiche.
La ricostruzione non può limitarsi alla sola ricostruzione di edifici, ma deve necessariamente includere la rivitalizzazione del tessuto economico e sociale, con interventi mirati e risposte concrete che vadano oltre le promesse elettorali.
La mancanza di una voce direttamente proveniente dal territorio maceratese rischia di compromettere la capacità di indirizzare le politiche di ricostruzione in modo efficace e sensibile alle reali esigenze locali.
Anche la gestione della sanità, un settore cruciale per il benessere dei cittadini marchigiani, appare gravata da ombre e mancata discontinuità.

L’insistenza su scelte politiche, a detrimento della competenza tecnica, rischia di perpetuare errori e inefficienze che hanno caratterizzato la gestione precedente.

L’esclusione di figure professionali qualificate, come il dottor Enrico Brizioli, a favore di scelte dettate da logiche di spartizione elettorale, è un segnale di preoccupazione per il futuro del sistema sanitario regionale.
La salute dei cittadini non può essere un mero strumento di conquista politica, ma richiede un approccio basato sulla competenza, la responsabilità e la trasparenza.
L’auspicio è che questa nuova fase politica nelle Marche non si riveli segnata da autoreferenzialità e miopia, ma che sappia accogliere le istanze provenienti da tutte le aree del territorio, promuovendo un dialogo costruttivo e una governance partecipata.

Il benessere della comunità marchigiana non appartiene a un singolo schieramento politico, ma è responsabilità di tutti coloro che sono chiamati a governare.
La sfida per la Giunta Acquaroli è quella di dimostrare di saper ascoltare, comprendere e rispondere alle esigenze di ogni cittadino, senza pregiudizi ideologici o logiche di convenienza.
Il futuro delle Marche dipende dalla capacità di costruire un ponte tra la volontà popolare e l’azione di governo, in un’ottica di equità, trasparenza e partecipazione.

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