San Benedetto del Tronto, città marinara nell’entroterra piceno, si appresta a celebrare la festa in onore della Madonna della Marina con un evento carico di significato, la suggestiva processione in mare del 26 luglio.
Lungi dall’essere una mera ricorrenza religiosa, l’evento si configura come un potente atto di speranza e un fervente appello alla pace globale, un messaggio silenzioso che risuona contro le brutalità e le disuguaglianze che affliggono il mondo.
Presieduta da Monsignor Gianpiero Palmieri, la processione sarà un momento di profonda riflessione, accompagnata dalla recita del Rosario per la Pace, animato da Don Patrizio Spina.
La barca “Stella del Mare”, che ospiterà l’immagine mariana, vedrà ondeggiare al suo lato le bandiere di Palestina e Ucraina, simboli tangibili del dolore e della sofferenza di popolazioni martoriate da conflitti che troppo spesso vengono marginalizzati dall’attenzione internazionale.
Questo gesto, apparentemente semplice, si rivela un atto di solidarietà e un invito all’empatia, un ponte emotivo verso chi vive in prima persona l’orrore della guerra.
Don Patrizio Spina ha espresso il desiderio che il Mediterraneo, crocevia di culture e civiltà, ritrovi il suo ruolo storico di “culla di comunione”, trasformandosi da teatro di morte a luogo di incontro e di speranza.
La Madonna della Marina, per la comunità sambenedettese, incarna la promessa di un futuro pacifico, un faro che illumina il cammino verso la riconciliazione.
Il Vescovo Palmieri ha lanciato un appello accorato, invitando a superare la paura e lo smarrimento che caratterizzano l’epoca attuale, per abbracciare attivamente la costruzione di una cultura della pace.
Questa costruzione non si limita a parole, ma richiede un impegno concreto, basato sulla giustizia sociale, sul dialogo interculturale e sulla capacità di perdono, virtù essenziali per la ricostruzione di relazioni umane autentiche e durature.
La comunità sambenedettese, profondamente legata al mare e alla sua patrona, rinnova il suo patto civile e spirituale, consapevole del ruolo che può svolgere nel promuovere valori di umanità e solidarietà.
La processione in mare non è semplicemente una tradizione da preservare, ma un impegno attivo a favore di un mondo più equo e sostenibile, dove la pace non sia un’utopia irraggiungibile, ma un obiettivo quotidiano, perseguibile con coraggio e compassione, testimoniando la forza trasformatrice della fede e dell’azione.
Si tratta di un atto di resistenza contro l’indifferenza, un inno alla speranza che risuona nell’azzurro del mare.