La Regione Marche investe strategicamente nel capitale sociale e nella capacità di risposta del mondo del lavoro, destinando 599.102 euro provenienti dal Programma Operativo Regionale FSE Plus 2021-2027.
Questo significativo stanziamento, formalizzato con il Decreto Dirigenziale 1402/FOAC del 10 dicembre, si configura come un atto deliberato volto a potenziare il ruolo delle parti sociali – sindacati e associazioni datoriali – come attori fondamentali nella definizione e nell’implementazione delle politiche attive del lavoro.
L’iniziativa non si limita a una mera iniezione di risorse finanziarie; rappresenta un vero e proprio investimento nel futuro socio-economico della regione, riconosce il valore imprescindibile del dialogo costruttivo tra istituzioni, imprese e lavoratori.
L’assessore regionale al Lavoro, Tiziano Consoli, sottolinea come queste organizzazioni rappresentino il fulcro di un sistema di ascolto e mediazione essenziale per la creazione di politiche del lavoro mirate ed efficaci, capaci di rispondere concretamente alle esigenze del territorio.
I progetti selezionati, ciascuno beneficiando di un cofinanziamento di circa 300.000 euro, si propongono di realizzare un processo di *capacity building* strutturato e approfondito.
L’offerta formativa, articolata in diverse tipologie di attività, include sessioni di aggiornamento professionale, seminari tematici, tavoli di confronto interattivi e, significativamente, viaggi studio sia a livello nazionale che europeo.
Queste esperienze internazionali mirano a favorire l’acquisizione di best practices e l’adattamento di modelli innovativi, promuovendo un’evoluzione continua delle competenze degli operatori sindacali e datoriali.
L’obiettivo primario è trasformare le parti sociali in veri e propri *driver* della programmazione e dell’attuazione degli interventi finanziati dal FSE Plus, responsabilizzandole e conferendo loro un ruolo attivo nella progettazione, monitoraggio e valutazione dei risultati.
Questo approccio partecipativo non solo massimizza l’efficacia degli interventi, ma contribuisce anche a rafforzare la legittimità e l’accettazione delle politiche del lavoro da parte di tutti gli stakeholders coinvolti, creando un circolo virtuoso di sviluppo economico e sociale.
Il progetto, in definitiva, punta a consolidare un sistema di governance del lavoro più inclusivo, trasparente e orientato ai risultati.







