Le Marche a guida locale: un’analisi della nuova legislatura regionaleLa dodicesima legislatura delle Marche si apre con un dato significativo: un profondo radicamento territoriale che permea le istituzioni regionali.
L’Assemblea legislativa, appena insediata a Palazzo Leopardi, rivela una composizione peculiare, caratterizzata da una prevalenza di esponenti provenienti dall’esperienza amministrativa locale.
Questa tendenza si riflette anche nella composizione della Giunta regionale, dove la presenza di ex sindaci e assessori comunali rappresenta una componente sostanziale.
L’analisi della nuova Assemblea rivela un panorama politico in cui l’esperienza gestionale a livello comunale non è considerata un semplice curriculum, ma un vero e proprio valore aggiunto per la governance regionale.
Figure come Paolo Calcinaro, assessore alla Sanità con una solida esperienza come sindaco di Fermo, Tiziano Consoli (Lavoro), ex amministratore di Maiolati Spontini, e Enrico Rossi, vicepresidente e assessore all’Agricoltura con il passato da sindaco di Cartoceto, incarnano questa tendenza.
Il Presidente della Regione, Francesco Acquaroli, anch’egli proveniente dalla carica di sindaco di Potenza Picena, e Gianluca Pasqui, eletto presidente del Consiglio regionale con un passato a Camerino, consolidano questo quadro.
Anche il vicepresidente dell’Assemblea legislativa, Enrico Piergallini, proveniente da Grottammare, testimonia come l’esperienza locale sia un elemento cruciale per l’accesso alle massime cariche istituzionali.
Questa tendenza non si limita a figure di spicco, ma si estende a tutti i livelli dell’Assemblea.
Dalle grandi città come Ancona e Senigallia, con Valeria Mancinelli e Maurizio Mangialardi, a Fano (con Massimo Seri) fino ai piccoli comuni, la presenza di ex sindaci è pervasiva.
Leonardo Catena (Montecassiano), Nicolò Pierini (Piandimeleto), Nicola Barbieri (Mondolfo), Renzo Marinelli (Castelraimondo), Fabrizio Cesetti (Massa Fermana) e Luca Marconi (Recanati) sono solo alcuni esempi che illustrano questa caratteristica distintiva.
L’insediamento della nuova legislatura è stato segnato dal discorso introduttivo di Andrea Cardilli, ex sindaco di Colli del Tronto, un intervento che ha sottolineato l’importanza di un approccio radicato nel territorio e sensibile alle esigenze locali.
Cardilli, forte di un ampio consenso popolare, ha rappresentato un punto di riferimento per l’inizio dei lavori.
Un ulteriore elemento di peculiarità risiede nella composizione dell’Ufficio di Presidenza, dove spicca la presenza di tre docenti di materie letterarie provenienti dagli istituti superiori.
Questa combinazione di competenze, insieme alla presenza di avvocati che costituiscono circa un terzo dei consiglieri, suggerisce un’Assemblea orientata verso un dibattito di qualità e una profonda conoscenza del diritto e delle sue implicazioni.
La nuova legislatura marchigiana si presenta quindi come un esperimento interessante, un modello di governance in cui l’esperienza amministrativa locale e la sensibilità territoriale si fondono per affrontare le sfide del futuro, promuovendo uno sviluppo equilibrato e sostenibile per l’intera regione.
La prevalenza di figure provenienti dall’amministrazione comunale suggerisce un approccio pragmatico e orientato ai risultati, con una forte attenzione alle esigenze delle comunità locali.
L’attenzione alla cultura, testimoniata dalla presenza di docenti, e alla competenza legale, attraverso la presenza di avvocati, preannuncia un’azione legislativa ponderata e profondamente radicata nella realtà marchigiana.








