La discussione sull’assetto futuro dell’economia europea, e in particolare sulla capacità di sostenere la competitività delle imprese, si è recentemente intensificata, con la Regione Marche a sollevare un punto cruciale.
Il presidente Francesco Acquaroli, intervenendo a margine dell’iniziativa “Cantieri aperti.
Sguardi sul futuro”, ha espresso la necessità di una profonda revisione delle normative e dei processi certificativi che gravano sulle aziende, soprattutto sulle piccole e medie imprese (PMI), spina dorsale dell’economia italiana e europea.
Il recente accordo sui dazi tra Stati Uniti e Unione Europea ha esacerbato le sfide che le imprese si trovano ad affrontare, evidenziando la necessità di strumenti di supporto più flessibili e mirati.
L’auspicio non è semplicemente compensare le perdite derivanti da nuove barriere commerciali, ma ri-immaginare un sistema che promuova attivamente l’internazionalizzazione e stimoli l’innovazione.
La rigidità di schemi predefiniti e la complessità amministrativa, spesso percepita come un fardello eccessivo, rischiano di soffocare l’iniziativa imprenditoriale e di ostacolare la capacità delle aziende di competere a livello globale.
Una revisione approfondita delle direttive europee potrebbe tradursi in una semplificazione dei processi, in una riduzione dei costi burocratici e in un’accelerazione dei tempi di risposta alle esigenze del mercato.
Il presidente Acquaroli sottolinea, inoltre, l’importanza di una valutazione rigorosa dell’impatto delle politiche europee sulla competitività delle imprese marchigiane e italiane, al fine di identificare aree di miglioramento e di implementare misure correttive.
Questa analisi deve essere condotta senza rinnegare gli imperativi della transizione energetica, bensì integrando le due dimensioni in un approccio olistico e sostenibile.
La discussione non dovrebbe focalizzarsi su confronti con paesi esterni all’Unione, ma promuovere un dialogo costruttivo all’interno dell’UE, volto a trovare soluzioni innovative e condivise per affrontare le sfide economiche del presente e del futuro.
In questo contesto, si rende necessario un ripensamento strategico delle politiche europee, con l’obiettivo di creare un ambiente favorevole alla crescita, all’innovazione e alla creazione di posti di lavoro, valorizzando il ruolo cruciale delle PMI e garantendo una maggiore resilienza dell’economia europea nel suo complesso.
La semplificazione burocratica, pertanto, non è un’opzione, ma una necessità imperativa per il futuro prospero dell’Europa.