Rimettere le Marche al centro dello scenario economico europeo, superando la condizione di “transizione” che le relega al di sotto della media UE, rappresenta l’imperativo strategico del secondo mandato presidenziale. Questa aspirazione, lanciata da Francesco Acquaroli a margine dell’Eurosuole Forum di Civitanova Marche, incarna il fulcro della campagna elettorale sotto il vessillo “Più Marche”, di fronte a un pubblico di oltre 4000 persone.Non si tratta semplicemente di una ripresa economica, ma di una ridefinizione profonda del ruolo della regione. Le riforme intraprese, seppur in fase di piena attuazione, stanno già producendo i primi, tangibili effetti. La sanità, fulcro di molte criticità, sta vedendo un progressivo miglioramento nell’erogazione delle prestazioni, con la finalizzazione degli interventi infrastrutturali che porteranno inevitabilmente alla riduzione delle liste d’attesa e al rinnovamento del tessuto assistenziale. Questo sforzo, lungi dall’essere un mero intervento correttivo, si configura come un investimento nel capitale umano e nella coesione sociale della regione.La retorica che associava la “transizione” a un’opportunità si rivela, secondo Acquaroli, una pericolosa illusione. Per le Marche, si tratta di una limitazione alla loro intrinseca capacità competitiva, un freno allo sviluppo di un potenziale storico e culturale ineguagliabile. Il recupero di questa capacità non è un obiettivo astratto, ma un dovere nei confronti delle future generazioni.Lo slogan “Più Marche” simboleggia una crescita multidimensionale, che va ben oltre i meri indicatori economici. Si riferisce a una regione che ha consolidato la propria infrastruttura, accresciuto la propria credibilità e affermato un’eccellenza operativa che si riflette nei risultati concreti. La leadership nell’utilizzo dei fondi sociali europei e la capacità di attrarre investimenti grazie all’efficienza nella gestione dei fondi Fesr, testimoniano una regione dinamica e proiettata verso il futuro.La crescita del settore turistico, con un aumento del 13% rispetto al 2019 e un balzo del 28% nelle presenze straniere, sottolinea la capacità delle Marche di attrarre visitatori e di promuovere il proprio patrimonio naturale e culturale. L’ospitalità del G7 Salute e la candidatura UNESCO per i teatri, sono manifestazioni di un’ambizione regionale che si proietta su scala internazionale, elevando il profilo delle Marche nel panorama culturale globale. Il percorso compiuto, secondo il Presidente, contrasta con un passato caratterizzato da una marcata carenza di iniziative e risultati. La visione per il futuro non è un ritorno al passato, ma un’accelerazione verso un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo, capace di valorizzare le peculiarità regionali e di garantire un futuro prospero per tutti i cittadini.
Marche: Acquaroli punta a un ruolo centrale nell’Europa del futuro.
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