Il confronto pubblico tra Francesco Acquaroli, governatore uscente in cerca di un secondo mandato, e Matteo Ricci, europarlamentare dem e ex sindaco di Pesaro, ha segnato l’avvio ufficiale della campagna elettorale nelle Marche, regione chiamata alle urne il 28 e 29 settembre.
L’evento, organizzato dalla UIL e seguito online da un pubblico considerevole (con un picco di oltre 7.300 ascoltatori sui canali social), si è rivelato un banco di prova cruciale per entrambi i contendenti, delineando le rispettive visioni per il futuro regionale.
Piuttosto che un dibattito strutturato, il confronto ha assunto la forma di un serrato scambio di argomentazioni, dove Ricci ha tentato ripetutamente di incalzare l’avversario, focalizzandosi su temi cruciali come la Zona Economica Speciale (ZES), le strategie turistiche, lo sviluppo infrastrutturale e la qualità del lavoro.
Acquaroli, invece, ha preferito un approccio più pragmatico, delineando i risultati concreti ottenuti dalla sua giunta durante i cinque anni di mandato, spesso rimandando le repliche alle critiche dell’avversario a successive domande.
Un elemento centrale del confronto è stato il nodo della ZES e il suo impatto sull’economia regionale.
Ricci ha sollevato dubbi sull’efficacia dell’attuale gestione, evidenziando la necessità di un approccio più innovativo e inclusivo, soprattutto alla luce delle crescenti sfide poste dai dazi doganali internazionali.
Ha proposto un patto regionale per il lavoro, frutto di una stretta collaborazione tra sindacati, associazioni di categoria e istituzioni, volto a indirizzare al meglio le risorse disponibili per sostenere l’occupazione e lo sviluppo economico.
Un ulteriore investimento proposto da Ricci è stato quello di dieci milioni di euro destinati a supportare le imprese marchigiane nella ricerca di nuovi mercati e commesse all’estero, sottolineando l’importanza di una rinnovata internazionalizzazione.
Acquaroli ha risposto sottolineando l’efficienza nell’utilizzo dei fondi europei sociali, un primato che, a suo dire, testimonia la capacità della regione nell’intercettare e gestire risorse per lo sviluppo.
Ha inoltre richiamato l’approvazione del Testo unico sulle politiche industriali, che prevede un confronto strutturato tra sindacati e datori di lavoro per la definizione congiunta di strategie di sviluppo.
L’incontro, ben oltre la mera esposizione di programmi elettorali, ha rappresentato un momento di sintesi delle diverse sensibilità politiche in campo, toccando temi cruciali come la sanità, con un calendario di incontri specifici programmati per il settembre, e il futuro delle province.
Il gesto finale, la consegna di due bandiere con la scritta “Zero morti sul lavoro” da parte della UIL, ha simbolicamente incarnato l’urgenza di un impegno condiviso per la sicurezza e la dignità dei lavoratori marchigiani.
Il confronto ha quindi aperto ufficialmente una campagna elettorale che si preannuncia intensa e ricca di proposte, in un contesto regionale chiamato a scegliere il proprio futuro.