Le Marche si proiettano verso un futuro economico promettente, segnando una ripresa significativa con una crescita del Prodotto Interno Lordo stimata allo 0,8% per il 2025, con prospettive positive confermate anche per l’anno successivo.
Questa performance, come evidenziato da uno studio elaborato dall’istituto di ricerca Prometeia, testimonia un percorso di risanamento e dinamismo che contrasta con le difficoltà incontrate in passato.
Il presidente uscente, Francesco Acquaroli, attribuisce questo risultato a un approccio strategico basato su politiche mirate e investimenti oculati.
Un elemento cruciale è rappresentato dai 130 milioni di cofinanziamento regionale, un volano essenziale per l’attivazione di progetti finanziati dall’Unione Europea, che hanno agito da motore per la crescita e lo sviluppo del territorio.
Le Marche hanno saputo intercettare e utilizzare efficacemente i fondi europei, distinguendosi a livello nazionale come leader nell’erogazione dei finanziamenti sociali e prime per l’utilizzo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR).
Questo posizionamento privilegiato riflette un’efficace capacità amministrativa e una comprensione approfondita delle opportunità offerte dalla politica comunitaria.
Guardando al futuro, Acquaroli pone l’accento sulla Zona Economica Speciale, un’area di sviluppo strategica con un potenziale considerevole per attrarre investimenti esteri e stimolare l’innovazione.
Parallelamente, si conferma l’impegno per il potenziamento delle infrastrutture, considerate imprescindibili per rafforzare la competitività del tessuto industriale regionale, in particolare del sistema manifatturiero, tradizionalmente un pilastro dell’economia marchigiana.
Il presidente evidenzia un netto cambio di rotta rispetto al periodo 2015-2020, un quinquennio caratterizzato da una situazione di fragilità che aveva relegato le Marche nella categoria di “regione in transizione” secondo la classificazione europea.
La ripresa attuale non è quindi frutto del caso, ma il risultato di scelte politiche precise e di un lavoro di risanamento strutturale.
L’istituto Prometeia, con la sua analisi indipendente, fornisce una conferma oggettiva di questo percorso positivo, escludendo interpretazioni basate su valutazioni soggettive.
La crescita del PIL regionale si radica in un insieme di interventi trasversali che agiscono sinergicamente: politiche attive per il lavoro, programmi di formazione professionale, misure di sviluppo economico, iniziative di inclusione sociale, investimenti in innovazione e ricerca, strategie di internazionalizzazione e un supporto mirato al credito destinato alle piccole e medie imprese, spina dorsale dell’economia marchigiana.
Si tratta di un approccio olistico che mira a costruire una crescita sostenibile e inclusiva, capace di coinvolgere tutti i segmenti della società marchigiana.