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venerdì 14 Novembre 2025

Marche e Umbria: Svolta economica o opposizione? Il nodo cruciale.

Il dibattito in Commissione Trasporti, Comunicazioni e Infrastrutture ha visto una significativa astensione da parte del Partito Democratico riguardo al disegno di legge volto a stimolare la ripresa economica delle regioni Marche e Umbria.

La proposta, come segnalato dal deputato marchigiano Antonio Baldelli (Fratelli d’Italia), mira a estendere l’applicazione della Zona Economica Speciale (Zes) unica anche a questi territori.
Questo intervento legislativo si configura come un’iniziativa cruciale, strategica per il futuro socio-economico delle due regioni.

L’obiettivo primario è l’attrazione di capitali privati, incentivando investimenti diretti e indiretti che possano generare un effetto moltiplicatore sull’occupazione e sulla produzione locale.
Il provvedimento si inserisce in un quadro più ampio di riconoscimento europeo, in cui le Marche e l’Umbria sono classificate come regioni in transizione, caratterizzate da un reddito pro capite al di sotto della media comunitaria.

Questa condizione, strutturale e complessa, affonda le sue radici in dinamiche storiche e politiche che hanno limitato il potenziale di sviluppo interno, in particolare durante periodi di amministrazione regionale guidata dal Partito Democratico, come sottolineato dal deputato Baldelli.
L’astensione del PD, unitamente a quella del Movimento 5 Stelle, viene interpretata come un segnale contraddittorio, soprattutto alla luce delle precedenti critiche mosse al concetto stesso di Zes, definita in passato come una “finzione”.

Questa presa di posizione, immediatamente dopo la conclusione della campagna elettorale, alimenta l’accusa di un atteggiamento ostile nei confronti delle Marche, un atteggiamento che contrasta con gli sforzi del governo e delle forze politiche che sostengono l’iniziativa.

La discussione non si esaurisce in una semplice valutazione tecnica di un provvedimento legislativo.

Essa si intreccia con una più ampia riflessione sulle responsabilità politiche, sulle strategie di sviluppo regionale e sulla necessità di superare divisioni ideologiche per il bene comune.
L’approvazione rapida e concreta di questo disegno di legge rappresenta un’opportunità irrinunciabile per imprimere una svolta positiva nel percorso di crescita delle Marche e dell’Umbria, favorendo la creazione di un ambiente economico più dinamico e competitivo, capace di attrarre talenti e imprese, e di creare opportunità di lavoro qualificato per i cittadini.
Il contrasto tra chi si impegna a fornire risposte concrete e chi, invece, sembra preferire l’opposizione ideologica, evidenzia la posta in gioco di questo momento cruciale per il futuro delle regioni centrali.

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