La Regione Marche, con un atto di convergenza politica che testimonia l’importanza strategica del tema, ha recentemente approvato una revisione significativa della propria legislazione in materia di multifunzionalità agricola e diversificazione aziendale.
La legge regionale, oggetto di un’ampia discussione e culminata in un voto unanime, rappresenta un passo avanti verso un’agricoltura capace di rispondere alle sfide socio-economiche del territorio, promuovendo l’inclusione e la sostenibilità.
Il provvedimento, strutturato in venticinque articoli, non si limita a una mera revisione tecnica, ma introduce una profonda rilettura del ruolo dell’agricoltura come motore di sviluppo locale e fattore di coesione sociale.
Si tratta di un aggiornamento che recepisce le esigenze emergenti del settore, semplificando procedure e ampliando le opportunità per gli operatori agricoli.
Un elemento cruciale di questa riforma è il riconoscimento esplicito e l’incentivazione dell’agricoltura sociale, un approccio che integra la produzione agricola con interventi di natura sociale e educativa.
L’agricoltura sociale, in questa prospettiva, diventa uno strumento per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, per la promozione del volontariato, per la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico.
La legge interviene in modo significativo sulla disciplina delle attività agrituristiche, superando rigidità interpretative che avevano finora limitato la possibilità per le aziende agricole di sfruttare appieno il potenziale del proprio patrimonio immobiliare.
La possibilità di utilizzare sia le strutture residenziali che i fabbricati adibiti a funzioni produttive connesse all’attività agricola (come cantine, frantoi, stalle ristrutturate) per l’offerta di servizi agrituristici apre a nuove opportunità di reddito e di valorizzazione del territorio.
Questa flessibilità amministrativa mira a favorire la creazione di offerte turistiche diversificate e integrate nel contesto agricolo, promuovendo un turismo rurale sostenibile e di qualità.
Parallelamente, la riforma prevede una riallocazione di risorse finanziarie, destinate a sostenere progetti e iniziative nei settori agricolo, agroalimentare e della pesca.
Queste misure di sostegno mirano a incentivare l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo di prodotti tipici e di alta qualità, contribuendo a rafforzare la competitività delle aziende agricole marchigiane sui mercati nazionali e internazionali.
In sintesi, la nuova legge regionale rappresenta un importante segnale di attenzione verso le aree rurali, riconoscendo il ruolo cruciale dell’agricoltura non solo come settore produttivo, ma anche come elemento fondamentale per la coesione sociale, la tutela dell’ambiente e la promozione dello sviluppo locale sostenibile.
L’apertura verso forme innovative di agricoltura, come l’agricoltura sociale, e la semplificazione delle procedure amministrative, sono elementi chiave per un futuro agricolo più dinamico e inclusivo per la regione Marche.