lunedì 15 Settembre 2025
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Marche: Ricci chiede di emulare Legnini per la ricostruzione.

La sfida di ridare vita alle aree interne delle Marche, ferite dal sisma e segnate dallo spopolamento, richiede un cambio di passo, un’inversione di rotta che vada oltre la mera comunicazione per abbracciare un’azione concreta e capillare.
L’europarlamentare dem e candidato alla presidenza regionale, Matteo Ricci, ha lanciato un appello al commissario straordinario per la ricostruzione, Guido Castelli, invitandolo a emulare l’esperienza e l’efficacia di Giovanni Legnini, il predecessore nel ruolo.

L’eredità di Legnini non risiede tanto nella quantità di risorse mobilitate – i 14 miliardi ottenuti rappresentano un cospicuo investimento – quanto piuttosto nell’approccio pragmatico e orientato ai risultati.
Ricci sottolinea la necessità di un’azione che privilegi l’accelerazione dei processi ricostruttivi, la semplificazione delle procedure burocratiche e una ferma determinazione nel negoziare con il governo nazionale per ottenere ulteriori finanziamenti qualora si rendessero necessari.

Una presenza autorevole e proattiva a Roma diventa quindi imprescindibile per garantire che le Marche ottengano il sostegno economico necessario per completare le opere e rilanciare l’economia locale.

L’impegno di Ricci si declina in un piano organico per il rilancio delle aree interne, un progetto che non si limita alla ricostruzione fisica ma si concentra sul ripopolamento e sulla creazione di opportunità sostenibili.

Il piano prevede un contributo economico significativo, di almeno 30.000 euro, per chi decide di acquistare o affittare un’abitazione in queste zone, un incentivo mirato a contrastare lo spopolamento e a favorire il ritorno di residenti.

La gratuità dei servizi essenziali come asili nido e trasporto scolastico, insieme a incentivi per medici di base e piccole attività commerciali, si configura come un pacchetto di misure concrete per migliorare la qualità della vita e attrarre nuove famiglie.
Queste iniziative, purtroppo troppo spesso frammentate e inefficaci, si ispirano a modelli virtuosi già implementati con successo in altre regioni italiane, come Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Piemonte e Lombardia, regioni che hanno saputo coniugare ricostruzione e sviluppo sostenibile.
Ricci non si limita a delineare obiettivi ambiziosi, ma indica anche precise strategie per reperire le risorse necessarie.

La sua priorità è l’eliminazione di sprechi e inefficienze, con un focus particolare sulla società Atim, accusata di essere un “carrozzone” di privilegi e spese improduttive.
I 13 milioni di euro attualmente destinati a questa società saranno reindirizzati a sostegno delle aree interne, un gesto simbolico che testimonia la volontà di una gestione più responsabile e orientata al bene comune.
In definitiva, il percorso di rinascita delle Marche interne non può prescindere da una visione politica chiara, da una leadership capace di ascoltare le esigenze dei territori e di agire con determinazione.

L’esempio di Giovanni Legnini rappresenta un punto di riferimento prezioso, ma è l’azione concreta, la capacità di ascolto e l’impegno quotidiano che sapranno davvero restituire speranza e futuro alle comunità colpite dal sisma.
Non solo ricostruire edifici, ma ricostruire legami, opportunità e un senso di appartenenza condiviso.

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