Il sipario si alza sulla campagna elettorale regionale nelle Marche, segnata dall’inaugurazione della sede elettorale di Matteo Ricci ad Ancona, un evento che ha sancito l’avvio formale della sfida al presidente uscente Francesco Acquaroli. L’immagine simbolica dello stappo di una bottiglia di spumante ha proiettato un messaggio di rinnovamento, un “cambio di marcia” che Ricci intende imprimere alla regione.La campagna si preannuncia come un confronto programmatico sostanziale, con un accordo di coalizione che verrà formalizzato a breve, delineato in un documento di oltre cinquantina di pagine. Ricci ha espresso fiducia in una vittoria certa, nonostante le tattiche dilatorie che potrebbero portare la data delle elezioni in periodi festivi, sottolineando la necessità di un impegno collettivo e di una mobilitazione diffusa.Il fulcro del discorso di Ricci è la visione di una regione che si riscatta da una fase percepita come di immobilismo e mediocrità. Non si tratta di una semplice critica, ma di una proposta di rilancio, di un’ambizione che mira a proiettare le Marche come attore protagonista su scala nazionale ed europea. Ricci insiste sulla necessità di un approccio inclusivo, che metta al centro i bisogni dei più fragili, ribaltando una logica individualistica e privatistica a favore di una visione sociale condivisa, dove il benessere collettivo è strettamente legato al miglioramento delle condizioni di vita di tutti.La sfida è diretta: Ricci invita apertamente Acquaroli a un confronto pubblico, trasparente, per discutere le problematiche reali della regione, rifiutando ogni forma di mediazione e di occultamento. Un appello chiaro a misurare le azioni e le promesse con la concretezza dei risultati.Il programma di Ricci si articola attorno a priorità strategiche: un impegno concreto per le aree interne, terreno fertile per lo sviluppo sostenibile e la riscoperta del patrimonio culturale immateriale, simboleggiato dalla sua passione per la bicicletta. Un’attenzione particolare all’economia, con l’obiettivo di sbloccare una crescita stagnante attraverso investimenti mirati e il sostegno all’innovazione aziendale. Il turismo culturale, con le sue potenzialità inespresse, e la sanità, afflitta da liste d’attesa sempre più lunghe e da un crescente numero di cittadini che rinunciano alle cure, sono altrettanto cruciali. Ricci denuncia il fenomeno della mobilità passiva, un esodo di competenze che impoverisce la regione, e contesta l’abitudine di scaricare le responsabilità su chi c’era prima.L’esponente dem lancia un appello diretto alla popolazione marchigiana, invitandola a farsi protagonista di questo progetto di cambiamento. La sua presenza, insieme a quella di numerosi consiglieri regionali e comunali, esponenti di partito, rappresentanti della società civile e associazioni, testimonia la vastità e l’ampiezza del sostegno che il candidato sta raccogliendo. Un’occasione per riscrivere il futuro delle Marche, abbandonando la rassegnazione e abbracciando un’idea di progresso condiviso e sostenibile.
Marche: Ricci lancia la sfida ad Acquaroli, campagna elettorale aperta.
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