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giovedì 30 Ottobre 2025

Marche: Serve un Istituto di Credito Regionale per la Resilienza Economica

La fragilità del tessuto economico regionale, manifestata con particolare acuzie nelle recenti difficoltà, emerge come un sintomo di una più profonda carenza strutturale: l’assenza di un solido ancoraggio finanziario radicato nel territorio.
La dipendenza da dinamiche di mercato globali, spesso impietose e distanti dalle specificità locali, amplifica la vulnerabilità di realtà come quella marchigiana, rendendola esposta a shock esterni difficilmente mitigabili.
Il Presidente Acquaroli, in un’analisi lucida e diretta, ha sottolineato come un istituto di credito regionale, dotato di capitale e autonomia decisionali, avrebbe potuto agire come un argine contro le oscillazioni del mercato, erogando credito mirato, sostenendo le imprese locali e incentivando l’innovazione con una visione di lungo periodo.

L’appello alle banche esistenti, pur condivisibile, si rivela insufficiente.

È doveroso riconoscere l’impegno delle istituzioni finanziarie, ma la realtà è che le decisioni strategiche sono inevitabilmente vincolate dalle logiche del mercato, che spesso privilegiano la massimizzazione del profitto a breve termine rispetto alla salvaguardia del patrimonio produttivo locale.
Questo non implica una critica generalizzata al sistema bancario, ma piuttosto una constatazione della necessità di complementarietà e di un intervento pubblico più incisivo.

La questione non si risolve con la mera richiesta di finanziamenti, ma con la creazione di un ecosistema finanziario resiliente, capace di operare in modo autonomo e di rispondere alle esigenze specifiche del territorio.

Un istituto di credito regionale, in questo senso, rappresenterebbe non solo una fonte di finanziamento, ma anche un catalizzatore di sviluppo, un punto di riferimento per gli imprenditori e un motore di crescita economica.

L’affermazione, pur diretta alle istituzioni, sottende una riflessione più ampia sulla necessità di ripensare il ruolo della politica di fronte alle dinamiche del mercato.

La politica non può, né deve, ignorare le leggi del mercato, ma ha il dovere di orientarle, di mitigare i loro effetti negativi e di promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo.

Ciò implica un intervento attivo nella creazione di condizioni favorevoli all’impresa, nell’incentivazione dell’innovazione e nella protezione dei posti di lavoro.

La sfida per il futuro delle Marche è dunque quella di costruire un sistema finanziario più forte, più radicato nel territorio e più capace di rispondere alle esigenze della comunità.
Un sistema che non sia solo un luogo in cui depositare i propri risparmi, ma anche un motore di sviluppo, un partner per le imprese e un garante del futuro economico della regione.

La riflessione posta dal Presidente Acquaroli apre la strada a un dibattito costruttivo e alla ricerca di soluzioni concrete per affrontare le sfide che ci attendono.

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