Le Marche si confrontano con una sfida strutturale di rilevanza strategica: il cronico sottofinanziamento del trasporto pubblico locale.
Un divario che, come evidenziato dall’assessore regionale ai Trasporti Francesco Baldelli, si attesta attorno al 70% rispetto alla media nazionale pro capite, configurando una situazione di profonda disparità che ostacola l’erogazione di servizi efficienti e sostenibili.
Questa carenza di risorse, lungi dall’essere un mero dettaglio amministrativo, incide direttamente sulla qualità della vita dei cittadini e sulla competitività del territorio.
La situazione è ulteriormente aggravata dalle difficoltà incontrate da aziende come Conerobus, che rispecchiano una problematica più ampia.
Nonostante l’avversità, le realtà di trasporto marchigiane hanno dimostrato una notevole capacità di resilienza e di gestione oculata delle risorse limitate.
Quattro su cinque aziende hanno mantenuto un bilancio equilibrato, un risultato encomiabile in un contesto così sfavorevole.
Tuttavia, la difficoltà di una sola azienda genera un effetto domino che compromette la stabilità dell’intero sistema, evidenziando l’interdipendenza e la fragilità del comparto.
L’auspicio di un’innovazione profonda nel settore del trasporto pubblico marchigiano, orientata a comprendere e rispondere alle reali esigenze della comunità, si scontra con queste limitazioni strutturali.
Un approccio innovativo richiederebbe investimenti mirati in nuove tecnologie, nella riorganizzazione delle reti, nell’ottimizzazione dei percorsi e nell’integrazione multimodale, al fine di garantire un servizio più accessibile, efficiente e sostenibile.
Lo sciopero proclamato dai sindacati, pur essendo un diritto legittimo volto alla tutela dei lavoratori, rappresenta un segnale di allarme.
È fondamentale che le parti sociali, insieme alle istituzioni e alle aziende di trasporto, aprano un tavolo di confronto serio e costruttivo, volto a definire una strategia di rilancio del settore.
L’assessore Baldelli sottolinea l’importanza di un approccio inclusivo, che coinvolga non solo le aziende e i sindacati, ma anche i cittadini, le famiglie, le forze economiche e tutti gli attori coinvolti nella mobilità territoriale.
Questa visione partecipativa mira a creare un sistema di trasporto pubblico che sia veramente al servizio della comunità marchigiana, capace di promuovere lo sviluppo economico, la coesione sociale e la sostenibilità ambientale.
Un trasporto pubblico efficiente non è solo una questione di mobilità, ma un investimento nel futuro delle Marche.
È un elemento chiave per attrarre investimenti, favorire il turismo, migliorare la qualità della vita e rafforzare l’identità territoriale.








