L’analisi dei flussi migratori nelle Marche richiede una prospettiva storica che superi l’anomalia degli anni pandemici 2020-2023, periodi che hanno distorto le dinamiche consolidate.
 I dati più recenti, come evidenziato dalla parificazione del Rendiconto generale della Regione Marche per il 2024, mostrano un saldo di mobilità passiva che, pur con un incremento di quasi 9 milioni di euro rispetto al 2019 e al 2018, necessita di un’interpretazione sfumata e di un impegno continuo.
Il saldo migratorio, che registra la differenza tra gli emigrati e gli immigrati, riflette una tendenza complessa, aggravata da fattori strutturali e gestionali che hanno caratterizzato il sistema sanitario regionale negli anni precedenti al 2020.
L’aumento del saldo passivo, pur numericamente significativo, deve essere contestualizzato all’interno di un quadro di riforme in atto, avviate nel 2023, volte a rimodulare l’organizzazione e l’erogazione dei servizi.
Una lettura superficiale potrebbe suggerire un peggioramento della situazione, ma l’evoluzione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) offre una prospettiva più incoraggiante.
 I dati del 2023, confrontati con i progressi registrati nel 2024 e le ulteriori evoluzioni previste per il 2025, indicano un percorso di graduale risanamento, sebbene ancora fragile e in via di consolidamento.
La carenza di programmazione strategica pregressa ha contribuito a creare le attuali criticità.
 L’assenza di una visione a lungo termine, che tenesse conto del naturale turnover del personale medico, con un numero significativo di professionisti andati in pensione, ha generato un vuoto che si è rivelato difficile da colmare.
 La mancata formazione di nuovi medici, unita alla difficoltà di attrarre professionisti esterni, ha acuito il problema, riducendo la capacità del sistema sanitario di rispondere efficacemente ai bisogni della popolazione.
La Regione Marche, consapevole della complessità della situazione, sta operando attivamente per superare queste sfide, anche in collaborazione con la Conferenza Stato-Regioni e il Governo nazionale.
 L’obiettivo è quello di definire un modello di assistenza sanitaria più efficiente, equo e sostenibile, che sia in grado di contrastare gli effetti della mobilità passiva e di garantire a tutti i cittadini l’accesso a cure di qualità.
Ciò implica un ripensamento profondo delle politiche di reclutamento e formazione del personale medico, investimenti mirati in infrastrutture e tecnologie innovative, e una maggiore integrazione tra i diversi livelli di assistenza, dalla prevenzione alla cura.
La sfida più grande è trasformare i progressi iniziali in un cambiamento strutturale e duraturo, capace di generare un effetto moltiplicatore positivo sull’intera comunità marchigiana.



                                    



