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Nuovo Ospedale Campiglione: Svolta Sanitaria o Solo Infrastruttura?

La questione relativa al nuovo polo ospedaliero di Campiglione, in provincia di Fermo, assume contorni sempre più definiti, segnando una potenziale svolta per il sistema sanitario marchigiano.

La recente convergenza della giunta regionale verso l’avvio formale delle attività, con data di consegna dei lavori fissata al 2 dicembre 2025, rappresenta una tappa cruciale, ma necessita di essere accompagnata da una pianificazione strategica che vada oltre la mera realizzazione infrastrutturale.
Fabrizio Cesetti, consigliere regionale del Partito Democratico, sottolinea con forza la necessità di un investimento finanziario aggiuntivo, stimato in almeno 50 milioni di euro, per assicurare al nuovo ospedale la piena operatività.
Questa cifra non è semplicemente un’aggiunta burocratica, ma una condizione imprescindibile per equipaggiare la struttura con tecnologie all’avanguardia e, soprattutto, con un personale sanitario adeguato.
Un’infrastruttura tecnologicamente avanzata, ma priva di risorse umane qualificate, rischierebbe di tradursi in un servizio inefficiente, con conseguenze negative per la collettività.

L’obiettivo non deve essere quello di inaugurare un ospedale che funzioni a intermittenza, ma di garantire una risposta sanitaria continua e di alta qualità per la popolazione del territorio.

La sfida, dunque, non si limita all’ottenimento dei finanziamenti, ma implica una riorganizzazione complessiva del sistema sanitario locale.

L’impegno assunto dalla giunta regionale, a prescindere dai successivi equilibri politici definiti dalle prossime elezioni di settembre, dovrà tradursi in un piano pluriennale che preveda la formazione e l’attrazione di professionisti sanitari, con particolare attenzione alle specializzazioni carenti.

Parallelamente, l’attenzione si rivolge al futuro del vecchio ospedale Murri, un patrimonio storico e clinico che non può essere abbandonato.
La visione di una “cittadella sanitaria” per il Murri, come auspicato dal consigliere Cesetti, rappresenta un’opportunità per consolidare l’offerta di servizi socio-sanitari sul territorio, integrando le funzioni che verranno trasferite nel nuovo polo ospedaliero di Campiglione.
Questo processo richiede la creazione di un tavolo di lavoro multidisciplinare, che coinvolga attivamente la Regione, il Comune di Fermo, l’Azienda Sanitaria Territoriale (AST), la Conferenza dei Sindaci e le associazioni di categoria.

Tale commissione dovrà redigere una proposta organica, che definisca in modo chiaro le destinazioni d’uso delle diverse aree del vecchio ospedale, garantendo la coerenza con le esigenze del territorio e con le strategie di sviluppo del sistema sanitario locale.

La conversione del Murri in una vera e propria cittadella sanitaria non è solo una questione di riqualificazione immobiliare, ma un investimento nel futuro della comunità fermana, capace di rafforzare il tessuto sociale e di migliorare la qualità della vita dei cittadini.
L’integrazione tra le due strutture, il nuovo ospedale e il vecchio Murri, dovrà essere il fulcro di una strategia di sviluppo territoriale che metta al centro il benessere della popolazione.

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