giovedì 4 Settembre 2025
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OSS: Rilancio Urgente, Dignità e Futuro per la Professione

La professione di Operatore Sociosanitario e Socioassistenziale (OSS) si trova di fronte a un bivio cruciale, richiedendo un’azione decisa e lungimirante per garantire la dignità professionale, la stabilità occupazionale e un futuro di crescita.
La situazione attuale, segnata da precariato diffuso e mancanza di riconoscimento strutturale, mina la qualità dei servizi offerti alla comunità e disincentiva l’accesso a questa professione essenziale.

È imperativo, pertanto, agire in maniera proattiva e programmatica, delineando un percorso che valorizzi il ruolo dell’OSS come figura chiave nel sistema di cura.

Le proposte concrete per il rilancio di questa professione devono trascendere la semplice stabilizzazione del personale esistente.

Un approccio efficace implica un ripensamento profondo delle modalità di accesso alla professione, della formazione continua e dell’integrazione degli OSS all’interno del panorama sanitario e sociale regionale.
Innanzitutto, si rende urgente lo scorrimento integrale delle graduatorie, non solo per favorire l’ingresso di nuovi professionisti, ma anche per riconoscere il merito e l’impegno di coloro che hanno investito tempo e risorse nella propria formazione.
Contestualmente, l’obiettivo primario deve essere la conversione di contratti a termine in contratti a tempo indeterminato, garantendo agli OSS una sicurezza lavorativa che permetta loro di pianificare il proprio futuro e di dedicarsi con maggiore impegno alla cura dei pazienti.
L’istituzione di un Albo Regionale degli OSS, con criteri di accesso rigorosi e una definizione chiara delle competenze professionali, rappresenta uno strumento fondamentale per elevare il profilo della professione e contrastare il fenomeno del “compito delegato”.

Questo Albo non sarà solo un registro, ma un vero e proprio strumento di controllo della qualità e di garanzia dei diritti degli OSS, promuovendo la specializzazione e incentivando lo sviluppo di percorsi di carriera.

La riorganizzazione e il potenziamento dell’assistenza domiciliare e territoriale è un altro pilastro imprescindibile.
L’OSS, in questo contesto, assume un ruolo centrale, come ponte tra la struttura sanitaria e il paziente, garantendo continuità assistenziale e un supporto fondamentale per le famiglie.
Questo richiede investimenti in risorse umane, in formazione specifica e in tecnologie innovative per migliorare l’efficienza e la personalizzazione dei servizi.

La formazione deve essere ripensata in chiave di reale inserimento lavorativo.

Si propone l’attivazione di percorsi formativi mirati, integrati con tirocini professionalizzanti presso strutture sanitarie e sociali, al fine di favorire l’acquisizione di competenze pratiche e l’orientamento verso aree specialistiche (geriatria, pediatria, disabilità).
L’aggiornamento professionale continuo, con un’attenzione particolare alle nuove tecnologie e alle metodologie di cura, dovrà essere obbligatorio e incentivato.

Infine, si propone l’istituzione di un Tavolo Regionale Permanente che coinvolga attivamente istituzioni, rappresentanti degli OSS, enti formativi, sindacati e associazioni di categoria.

Questo tavolo avrà il compito di monitorare l’evoluzione del settore, individuare le criticità e proporre soluzioni concrete, promuovendo il dialogo e la collaborazione tra tutti gli attori coinvolti.

Investire nella valorizzazione degli Operatori Sociosanitari non è un costo, ma un investimento strategico per il futuro del nostro sistema di cura, un atto di giustizia sociale e un segnale di rispetto verso chi dedica la propria professionalità all’assistenza dei più fragili.

È un investimento nella qualità della vita, nella coesione sociale e nella sostenibilità del nostro sistema sanitario.

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