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mercoledì 12 Novembre 2025

Pesaro: Consiglio Sconvolto da Linguaggio Sessista, Abbandono dell’Aula

Un’Aula Divisa, un Consiglio Offeso: Il Sessismo Strutturale di un Consigliere e la Reazione di un’AmministrazioneUn atto di protesta corale ha scosso il Consiglio comunale di Pesaro, ponendo sotto i riflettori una problematica seria e radicata: il linguaggio sessista e offensivo perpetrato da un consigliere di opposizione.

L’abbandono dell’aula da parte del gruppo civico legato al sindaco Andrea Biancani, un gesto simbolico di rottura, ha reso evidente la crescente insopportabilità di un comportamento che mina la dignità delle istituzioni e, soprattutto, delle donne.

Le parole di Riccardo Bernardi, capogruppo della lista civica, descrivono un quadro allarmante.

Non si tratta di episodi isolati o di gaffe occasionali, ma di un modello di comunicazione che si manifesta ad ogni seduta, rendendo il comportamento del consigliere Mauro Marinucci (Forza Italia) un “problema strutturale e pubblico”.

Le allusioni, celate dietro doppi sensi che richiamano la natura e il cibo – una distorsione grottesca che riduce la figura del sindaco a quella di un “buongustaio” in base alla scelta di un’assessora – denunciano un sessismo latente e un linguaggio tossico che contaminano l’ambiente consiliare.
L’azione del gruppo di minoranza non è una semplice reazione emotiva, ma una presa di posizione netta contro un atteggiamento inaccettabile che viola i principi fondamentali di rispetto e parità.

Il silenzio, sottolinea Bernardi, sarebbe “complicità”, e per questo la decisione di abbandonare l’aula si configura come un appello al presidente del Consiglio, Enzo Belloni, affinché intervenga con determinazione.

L’obiettivo è riaffermare il ruolo del Consiglio comunale come luogo di confronto civile e costruttivo, un’arena di dibattito improntata alla dignità e non alla volgarità compiacente.

L’episodio solleva interrogativi cruciali sulla necessità di rinnovare la sensibilità istituzionale e di adottare misure concrete per contrastare ogni forma di discriminazione e linguaggio offensivo all’interno delle sedi pubbliche.
Il caso di Pesaro non è un evento isolato, ma un campanello d’allarme che richiama l’attenzione su una cultura del sessista ancora troppo presente nella società e nelle istituzioni, richiedendo un impegno collettivo per promuovere una cultura del rispetto e dell’inclusione.

La protesta del gruppo civico rappresenta un primo passo, un monito per tutti i rappresentanti del popolo e un invito a riflettere sul significato stesso della rappresentanza democratica.

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