Il Consiglio regionale delle Marche ha dato luce al Piano Regionale delle Infrastrutture 2032, un documento strategico che ambisce a rimodellare la mobilità e la connettività del territorio marchigiano entro il 2032.
L’approvazione, giunta con un ampio consenso (17 voti favorevoli contro 8 contrari) e preceduta da un’accurata Valutazione Ambientale Strategica, segna una svolta ambiziosa per il futuro delle infrastrutture regionali.
Il Piano non si limita a una mera elencazione di interventi, ma si configura come una visione complessiva volta a colmare le lacune infrastrutturali accumulate negli anni, promuovendo una crescita equilibrata e sostenibile.
L’obiettivo primario è la creazione di una rete integrata, capace di favorire la fluidità dei trasporti, l’accessibilità dei territori e la riduzione dell’impatto ambientale.
Si prevede un potenziamento significativo delle arterie stradali, con particolare attenzione alla rete autostradale A14, fulcro cruciale per la connessione con il resto d’Italia e l’Europa.
Parallelamente, si punta a una modernizzazione del sistema ferroviario, con l’ipotesi di arretramenti e adeguamenti per garantire un servizio più efficiente e sicuro.
La dotazione infrastrutturale non si esaurisce con strade e ferrovie.
Il Piano include interventi di rilievo per la riqualificazione dei porti e degli interporti, veri e propri nodi logistici che necessitano di essere potenziati per rispondere alle esigenze del commercio nazionale e internazionale.
Un’attenzione specifica è rivolta anche allo sviluppo di infrastrutture per la mobilità dolce, con la creazione di una fitta rete di piste ciclabili, pensate per incentivare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano e per il turismo.
Infine, il Piano si impegna a sostenere lo sviluppo del trasporto pubblico locale, attraverso il potenziamento delle linee esistenti e la creazione di nuove connessioni, con l’obiettivo di ridurre il traffico privato e migliorare la qualità dell’aria nelle aree urbane.
Le dichiarazioni dei relatori riflettono la polarizzazione di vedute che spesso accompagna iniziative di tale portata.
Simone Livi, capogruppo di Fratelli d’Italia, esprime un giudizio entusiastico, sottolineando l’innovazione del Piano e il suo potenziale di sviluppo sostenibile.
Al contrario, Anna Casini, capogruppo del PD, critica la tempistica di attuazione, contestando l’assenza di dettagli operativi e la mancanza di chiarezza su alcuni progetti chiave, come il tracciato autostradale A14 e l’arretramento della ferrovia.
La sua osservazione, definendo il Piano un “libro dei sogni”, evidenzia la necessità di tradurre le ambizioni programmatiche in azioni concrete, corredate da cronogrammi precisi e stanziamneti di risorse finanziarie.
La realizzazione di opere complesse come la Pedemontana, ad esempio, richiede una progettazione preliminare dettagliata e la definizione di stralci esecutivi, per garantire la sua effettiva realizzazione nei tempi previsti.
Il dibattito aperto testimonia l’importanza di un monitoraggio costante dell’attuazione del Piano, per verificarne l’efficacia e la capacità di rispondere alle reali esigenze del territorio marchigiano.