L’analisi congiunturale presentata all’assemblea di Confindustria Pesaro-Urbino dipinge un quadro economico regionale tutt’altro che roseo, con una crescita anemica che si rivela intrinsecamente dipendente dall’apporto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
L’emergenza richiede, pertanto, un intervento strategico e coordinato, un vero e proprio “patto straordinario per il lavoro e per lo sviluppo”, come sottolinea l’europarlamentare Matteo Ricci.
La necessità di questo patto si radica nella constatazione che la fase attuale trascende la normalità, esigendo un ripensamento radicale delle politiche di incentivazione e allocazione delle risorse.
L’approccio deve mirare a identificare con precisione i settori e le aree geografiche che presentano il maggior potenziale di crescita, evitando dispersioni e massimizzando l’impatto degli investimenti.
Un elemento cruciale di questo patto dovrebbe essere il rafforzamento e l’effettiva implementazione della Zona Economica Speciale (ZES).
Al di là di promesse elettorali, la ZES necessita di finanziamenti certi e di una sua estensione a tutti i comuni marchigiani, superando l’attuale frammentazione territoriale che ne limita l’efficacia e crea disparità tra le aree coinvolte e quelle escluse.
Escludere la metà dei comuni significa privare la regione di un’occasione strategica di sviluppo e di coesione sociale.
Parallelamente, si rende imprescindibile un’accelerata realizzazione delle infrastrutture strategiche, con priorità assoluta al recupero dei finanziamenti sottratti alla ferrovia Adriatica, un’opera vitale per la connessione della regione con il resto del Paese e con l’Europa.
La sua realizzazione non è solo una questione di trasporto, ma un motore di sviluppo economico e occupazionale.
La politica fiscale, inoltre, deve essere ripensata in termini di equità e lungimiranza.
L’attuale legge di bilancio, percepita come favorevole alle fasce più ricche della popolazione, rischia di soffocare la crescita e di accentuare le disuguaglianze.
È necessario un cambio di paradigma che premi l’investimento produttivo, l’innovazione e l’occupazione giovanile, creando un circolo virtuoso di crescita inclusiva.
L’europarlamentare Ricci si impegna a portare avanti le istanze regionali a livello europeo, consapevole delle sfide poste dal contesto internazionale, in particolare in relazione alle politiche commerciali e ai dazi imposti da paesi come gli Stati Uniti.
La resilienza economica regionale dipende anche dalla capacità di navigare le complessità del mercato globale e di tutelare gli interessi delle imprese marchigiane.
Il plauso espresso alla presidente uscente di Confindustria Pesaro Urbino, Alessandra Baronciani, e gli auguri al nuovo presidente, Massimo Cecchini, riflettono l’importanza del ruolo delle associazioni di categoria nella promozione dello sviluppo economico e nella rappresentanza delle esigenze delle imprese, auspicando un futuro di crescita e prosperità per il territorio.
La sfida è complessa, ma l’impegno congiunto di istituzioni, imprese e rappresentanti politici è essenziale per superare le difficoltà e costruire un futuro più solido e sostenibile per le Marche.







