La pressione politica per un rinvio del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) si intensifica nelle Marche, con l’adesione del consigliere regionale del Partito Democratico, Maurizio Mangialardi, a un’iniziativa europea volta a sollecitare un’estensione di diciotto mesi.
L’appello, promosso dall’eurodeputato Matteo Ricci insieme ad una coalizione di esponenti del Partito Socialista Europeo (PSE) a livello europeo e amministratori locali, è indirizzato direttamente alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Vicepresidente della Commissione Europea, Raffaele Fitto, sottolineando l’urgenza di una risposta pragmatica.
La richiesta di proroga, lungi dall’essere un mero atto formale, riflette una realtà complessa e preoccupante che affligge le regioni italiane, incluse le Marche.
La Regione, come ampiamente riconosciuto anche dall’assessore regionale, riconosce di navigare in un mare di ritardi significativi nella piena implementazione del PNRR.
Questi ritardi si concentrano in particolare sulla Missione 6, dedicata alla Salute, cruciale per il futuro del sistema sanitario territoriale.
La realizzazione di sei progetti strategici, tra cui Case di Comunità e Ospedali di Comunità, si presenta come un obiettivo irraggiungibile entro le attuali scadenze.
Queste strutture, concepite per rivoluzionare l’assistenza sanitaria sul territorio, rappresentano un pilastro fondamentale per una medicina più vicina al cittadino, focalizzata sulla prevenzione e sulla cura integrata.
L’impossibilità di completarle in tempo comporterebbe la perdita di un’opportunità senza precedenti per modernizzare e rafforzare il sistema sanitario regionale, con conseguenze potenzialmente gravi per la salute pubblica.
Il consigliere Mangialardi esprime forte preoccupazione per le implicazioni di questi ritardi e sollecita un intervento concertato da parte della Giunta Regionale e del Governo Nazionale.
La sua proposta di presentare un ordine del giorno dedicato al tema durante la discussione del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEF) 2026-2028 testimonia l’impegno a mantenere alta l’attenzione sul problema e a promuovere una soluzione condivisa.
L’iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di crescente consapevolezza che le ambiziose tempistiche del PNRR, imposte in un contesto post-pandemico di straordinaria incertezza, rischiano di compromettere il successo complessivo del piano.
Una proroga, gestita in modo strategico, potrebbe consentire una più efficace allocazione delle risorse, la correzione di eventuali errori di progettazione e la garanzia che i fondi europei raggiungano effettivamente i beneficiari, contribuendo a rafforzare la resilienza del territorio e a promuovere una crescita sostenibile e inclusiva.
La questione trascende la semplice gestione amministrativa e si configura come un vero e proprio banco di prova per la capacità di governance dell’Italia e dell’Europa.







