sabato 20 Settembre 2025
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Polemica Alta Velocità: Acquaroli Smentisce, Nessun Trasferimento di Fondi

La recente polemica relativa a un presunto trasferimento di risorse finanziarie destinate all’arretramento ferroviario tra Pesaro e Fano verso il progetto del Ponte sullo Stretto rappresenta un’incongruenza che necessita di una disamina accurata e di una corretta informazione.

Francesco Acquaroli, Presidente della Regione Marche e candidato alla riconferma, ha immediatamente smentito l’asserzione, definendola priva di fondamento e frutto di strumentalizzazioni pre-elettorali.

La questione, emersa in un contesto di crescente tensione politica, si radica in una fase interlocutoria di valutazioni che precedette le ultime elezioni nazionali.

In quel periodo, si erano delineate ipotesi di interventi localizzati sulla linea esistente, opzione giudicata impraticabile e inadeguata a rispondere alle reali esigenze di sviluppo infrastrutturale del territorio.
Con l’insediamento del nuovo governo, si è manifestato un radicale cambio di rotta: l’abbandono di interventi parziali e la priorità assoluta confermata all’implementazione di una nuova linea adriatica ad alta velocità, un investimento strategico di lungo periodo.

“Ho verificato personalmente la situazione, dialogando direttamente con i vertici di Ferrovie e Rete Ferroviaria Italiana,” ha dichiarato Acquaroli, “ho ricevuto conferma che non vi era alcuna voce finanziaria, né impegnata né destinata, a tratte marchigiane dedicate all’alta velocità.
Ciò che assistiamo è demagogia fine a sé stessa, una pratica a cui siamo purtroppo abituati, ma totalmente infondata.

“Il Presidente ha inoltre sottolineato che le decisioni sono supportate dai responsabili delle società incaricate della realizzazione dell’opera.
L’avvio della prima tratta, l’elaborazione del Documento di Fattibilità Tecnica ed Economica (DocFap) che interessa l’intera tratta marchigiana e la nomina del Commissario Governativo per l’Alta Velocità, che ha attribuito a questo progetto una priorità nazionale, rappresentano passi concreti che contraddicono le narrazioni distorte.
Le discussioni pregresse, risalenti all’estate del 2022, avevano generato alcune bozze preliminari che immaginavano interventi limitati, ma tali ipotesi si sono rivelate non sostenibili, né realizzabili a livello provinciale.

L’attuale visione, al contrario, mira a creare una dorsale adriatica omogenea, in grado di competere con la rete tirrenica, eliminando il divario infrastrutturale che storicamente ha penalizzato Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e la parte settentrionale della Puglia.

La realizzazione dell’alta velocità non è meramente una questione tecnica, ma un fattore cruciale per la crescita economica, la competitività e la qualità della vita di un intero territorio.
Rinunciare a questa opportunità significherebbe relegare queste regioni a un ruolo marginale, perpetuando un senso di isolamento e limitando il loro potenziale di sviluppo.
La nuova linea rappresenta un’occasione unica per modernizzare il territorio, attrarre investimenti e garantire un futuro prospero per le generazioni a venire.

Le polemiche infondate non devono distogliere l’attenzione da questo obiettivo strategico e fondamentale per il futuro delle Marche e dell’intera regione adriatica.

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