venerdì 5 Settembre 2025
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Primo Soccorso a Scuola: Giovani Protagonisti della Sicurezza

L’iniziativa volta a dotare gli studenti delle scuole superiori marchigiane di competenze essenziali in materia di primo soccorso si configura come un investimento strategico per la sicurezza della comunità.

La proposta, avanzata da Marco Battino, assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Ancona, mira a implementare un programma quinquennale di formazione obbligatoria, un’iniziativa di rilevanza che va ben oltre la semplice acquisizione di conoscenze teoriche.
L’idea centrale ruota attorno alla consapevolezza che la tempestività dell’intervento in situazioni di emergenza può rappresentare il fattore cruciale tra la vita e la morte.
In un contesto regionale dove la disponibilità di defibrillatori esterni (DAE) è in aumento, la capacità di utilizzarli correttamente diventa un requisito imprescindibile, trasformando i giovani non in semplici spettatori, ma in attivi protagonisti della sicurezza collettiva.

Attualmente, alcune istituzioni scolastiche offrono già corsi di primo soccorso, ma la loro fruizione rimane spesso legata a iniziative extra-curriculari, con conseguente limitazione del bacino di studenti coinvolti.
L’obbligatorietà della formazione, come proposto da Battino, garantirebbe un accesso più ampio e uniforme a queste competenze vitali, rafforzando il tessuto sociale e promuovendo una cultura della responsabilità condivisa.

Tuttavia, l’implementazione di un programma di tale portata non può prescindere da una progettazione accurata e da una solida collaborazione tra diverse realtà.
L’esperienza e la professionalità delle associazioni di volontariato del soccorso, presenti in modo capillare sul territorio marchigiano, si rivelano risorse preziose per la definizione di contenuti formativi efficaci e per la conduzione pratica delle lezioni.

La proposta non si limita alla mera conoscenza delle procedure di rianimazione cardiopolmonare (RCP) e all’utilizzo del defibrillatore; essa mira a sensibilizzare i giovani verso i segnali di pericolo, a promuovere la capacità di valutare rapidamente una situazione di emergenza e a favorire l’intervento corretto in attesa dell’arrivo dei professionisti sanitari.

Inoltre, un programma di tale portata potrebbe stimolare un circolo virtuoso, incoraggiando anche i genitori a partecipare a corsi di primo soccorso, ampliando così la rete di persone formate e in grado di intervenire in caso di necessità.

L’iniziativa si configura, dunque, non solo come un investimento nella sicurezza dei giovani, ma anche come un contributo significativo alla creazione di una comunità più resiliente e preparata ad affrontare le sfide che la vita può riservare.

La formazione diventa così uno strumento per costruire una società più attenta, responsabile e capace di agire con prontezza e competenza in situazioni critiche.

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