domenica 7 Settembre 2025
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Province in Rilancio: Confronto sulle Marche e Visioni per il Futuro.

Il Futuro delle Province nelle Marche: Un Confronto tra Visioni per il Rilancio del TerritorioUn dibattito cruciale ha segnato un punto di svolta nel futuro amministrativo delle province nelle Marche.
In un incontro promosso dall’Unione Province Italiane (UPI) ad Ancona, i candidati alla presidenza si sono confrontati apertamente, delineando proposte concrete per un riordino profondo delle funzioni provinciali, in un contesto di competenze regionali.

L’assenza di Francesco Gerardi, candidato di Forza del Popolo, non ha impedito un confronto serrato e ricco di spunti di riflessione.

I candidati – Francesco Acquaroli (centrosinistra), Matteo Ricci (eurodeputato del PD), Claudio Bolletta (Democrazia Sovrana e Popolare), Lidia Mangani (Partito Comunista Italiano) e Beatrice Marinelli (movimento Evoluzione della Rivoluzione) – hanno presentato le loro visioni, sottolineando la necessità di restituire alle province un ruolo centrale nella governance del territorio.

L’introduzione e la conclusione del confronto, a cura del presidente nazionale dell’UPI, Pasquale Gandolfi, hanno evidenziato una diffusa consapevolezza della necessità di avviare un dialogo costruttivo con le Regioni, interrotto negli anni passati.
Francesco Acquaroli ha aperto il dibattito con una critica pungente alla riforma Delrio del 2014, definendola un’operazione frettolosa e poco ponderata.

Ha sostenuto che le province, grazie alla loro natura di enti di area vasta, possono offrire un contributo decisivo per una governance più efficace e capillare, a patto di essere integrate in un’architettura istituzionale condivisa e funzionale.
Matteo Ricci ha invece proposto un “nuovo patto istituzionale” che valorizzi le province come strumenti di riconnessione delle aree interne, spesso marginalizzate e penalizzate.
La sua proposta concreta prevede che le province gestiscano direttamente risorse destinate a servizi essenziali come asili nido, trasporti pubblici e incentivi per le piccole imprese, promuovendo così lo sviluppo economico e sociale del territorio.
Claudio Bolletta ha espresso un parere concordante sull’ampliamento delle competenze provinciali, pur con l’avvertimento di evitare sovrapposizioni e duplicazioni di funzioni.
Un principio fondamentale, a suo avviso, è l’efficienza amministrativa, che risulterebbe compromessa da una gestione frammentata e poco coordinata.
Lidia Mangani ha ripercorso la stessa linea critica nei confronti della riforma del 2014, denunciandone l’impatto negativo sulla partecipazione democratica e l’erosione dell’autonomia locale.

Ha proposto il ripristino dell’elezione diretta del presidente del consiglio provinciale e ha sottolineato l’importanza di rafforzare le funzioni di programmazione, coordinamento e gestione delle problematiche territoriali che trascendono i confini comunali.
Beatrice Marinelli ha invece focalizzato la sua attenzione sul ruolo delle province come stazioni uniche appaltanti, proponendo un rafforzamento di questa funzione cruciale per la gestione dei contratti pubblici e per la promozione dello sviluppo infrastrutturale del territorio.

Il confronto ha messo in luce un consenso diffuso sulla necessità di un profondo riordino delle funzioni provinciali, ma anche una varietà di approcci e priorità nella definizione delle strategie per raggiungere questo obiettivo.
La sollecitazione dell’UPI alle Regioni, a partire da questo dibattito, mira a innescare un processo di dialogo aperto e costruttivo, con l’obiettivo di restituire alle province il ruolo centrale che meritano nella governance del territorio marchigiano.

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