domenica 7 Settembre 2025
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Reddito di Libertà: un pilastro per donne vittime di violenza.

Un pilastro di autonomia: il Reddito di Libertà per le donne vittime di violenzaLa lotta contro la violenza di genere non può limitarsi a dichiarazioni di circostanza o a gesti simbolici.
Richiede interventi concreti, strutturali, capaci di affrontare le radici profonde che perpetuano questo fenomeno.

Con la mia rielezione, mi impegnerò a ripresentare una proposta di legge fondamentale: il Reddito di Libertà per le donne che subiscono violenza, un provvedimento che la destra ha ostinatamente impedito di discutere nel precedente mandato legislativo.

Questa iniziativa, promossa dal sottoscritto, candidato alle prossime elezioni regionali nelle Marche, si pone come un vero e proprio pilastro di autonomia, volto a spezzare il ciclo di dipendenza economica che spesso imprigiona le donne in relazioni abusive.
Il Reddito di Libertà non è un semplice sussidio, ma un investimento nel futuro di queste donne e, di conseguenza, nella sicurezza della nostra comunità.

Prevede l’integrazione di risorse regionali a quelle statali, creando un sistema di supporto completo che accompagni le vittime lungo un percorso di emancipazione.

Questo percorso non si limita all’aspetto economico, ma include anche l’accesso a servizi di formazione professionale, consulenza legale e psicologica, e supporto all’inserimento lavorativo.

L’obiettivo primario è garantire la possibilità concreta per queste donne di ricostruire la propria vita, liberandosi dal ricatto della dipendenza economica, che troppo spesso le costringe a sopportare abusi e soprusi per paura di non poter provvedere a sé stesse e ai propri figli.
La mancata approvazione di questa legge nel precedente mandato rappresenta una grave ferita alla credibilità delle istituzioni regionali.

Le promesse solenni pronunciate in occasione delle giornate commemorative dell’8 marzo e del 25 novembre si sono rivelate vuote, poiché quando si è trattato di tradurre l’impegno in azioni concrete, il centrodestra ha eretto barriere insormontabili.

Questa opposizione non può essere interpretata se non come una dimostrazione di ipocrisia e di mancanza di volontà politica di affrontare seriamente il problema della violenza di genere.

Con un centrosinistra al governo delle Marche, mi impegno a ripresentare questa proposta di legge con rinnovato vigore, confidando nella possibilità di superare gli ostacoli che ci sono stati frapposti in precedenza.
La sua urgenza è drammaticamente evidenziata dai dati ufficiali che rivelano come, negli ultimi tre anni, ben 137 donne siano state private di questo fondamentale sostegno a causa della carenza di risorse.

Queste donne, abbandonate a sé stesse, sono state private di una speranza concreta di riscatto e di autonomia.
Il Reddito di Libertà non è solo un diritto, ma un dovere da parte delle istituzioni nei confronti di donne che hanno subito violenza.
È un segnale forte di riconoscimento e di solidarietà, un investimento nel futuro di una società più giusta, equa e libera dalla paura.
È un atto di coraggio e di responsabilità, volto a rompere il silenzio e a dare voce a chi non ce l’ha.

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