Una decisione controversa, assunta con efficacia retroattiva a luglio, solleva interrogativi profondi sulla gestione delle risorse e sulla tutela delle fasce più vulnerabili della popolazione nelle residenze protette delle Marche.
L’aumento delle quote a carico degli ospiti, formalizzato con una delibera dell’11 agosto, è stato immediatamente aspramente criticato come un atto di scarsa sensibilità sociale e una manovra finanziaria a discapito dei più deboli.
L’eurodeputato del Partito Democratico, Matteo Ricci, candidato alla presidenza regionale, ha espresso con forza la sua disapprovazione, definendo la misura come un tentativo di “estorcere” risorse economiche ai nuclei familiari già gravati da crescenti difficoltà, anziché affrontare con coraggio le reali sfide che affliggono il sistema sanitario regionale.
Questa decisione, secondo Ricci, rivela un approccio miope e ideologicamente orientato alla sanità, che privilegia la mera ottemperanza a requisiti di bilancio a scapito dell’equità nell’accesso ai servizi essenziali.
Il rischio è quello di creare un sistema a due velocità, dove la possibilità di ricevere cure e assistenza dignitose dipende unicamente dalla capacità economica di ciascuno.
L’auspicio è che tale decisione segnali una più ampia strategia regionale che, invece di concentrarsi sul reperimento di entrate attraverso il trasferimento di oneri sui cittadini, investa in modo strutturale nel potenziamento della sanità pubblica e nell’ampliamento dei servizi di assistenza territoriale.
L’attenzione dovrebbe focalizzarsi sulla riduzione delle liste d’attesa, sul miglioramento della qualità dell’offerta formativa per il personale sanitario e sullo sviluppo di politiche mirate a contrastare lo spopolamento delle aree interne, spesso prive di servizi fondamentali.
Ricci, rivolgendosi direttamente all’amministrazione regionale, ha sollecitato un cambio di rotta, invitando l’assessore all’assistenza sanitaria ad annullare la delibera e ad accettare un confronto aperto e trasparente con le forze politiche e con la società civile per affrontare le problematiche concrete che affliggono le Marche.
La regione merita una governance responsabile e orientata al benessere dei suoi cittadini, non manovre contabili che penalizzano i più fragili e alimentano disuguaglianze sociali.
La serietà e la competenza devono guidare le scelte politiche, garantendo a tutti i marchigiani l’accesso a servizi sanitari e di assistenza di qualità, indipendentemente dalla loro condizione economica.