La campagna elettorale nelle Marche si tinge di un’atmosfera inusuale, un approccio che si discosta dalle tradizionali promesse programmatiche e si propone come un vero e proprio dialogo con il territorio.
Matteo Ricci, candidato del centrosinistra per la presidenza regionale, ha inaugurato un ciclo di incontri denominati “Comizi d’amore per le Marche”, un’iniziativa che ambisce a riaccendere un sentimento di fiducia e speranza nei cittadini, spesso smarrito tra le difficoltà economiche e le sfide sociali.
Lontano dalle fredde statistiche e dai tecnicismi burocratici, i primi due appuntamenti a Pesaro e Corinaldo hanno assunto le connotazioni di veri e propri momenti di condivisione.
Ricci non ha offerto un elenco di misure concrete, ma ha preferito coltivare un terreno fertile di emozioni, parole e immagini.
L’aria è stata percorsa da versi di poesia, note musicali e racconti che, come chiavi, hanno aperto porte a riflessioni profonde sulla condizione umana e sul futuro della regione.
L’ispirazione per questo format inusuale affonda le radici nella lezione di Pier Paolo Pasolini.
Ricci ha ricordato come il poeta e regista, nei suoi comizi, non si limitasse a esporre un programma, ma si impegni in un’indagine antropologica, in un’intervista collettiva che rivelasse le voci silenziose, le aspirazioni represse, le ferite aperte della società italiana.
Pasolini, attraverso l’ascolto attento e l’empatia, dipingeva un affresco vivido e autentico della realtà, cogliendo l’essenza del popolo.
Il “Comizio d’amore per le Marche” si propone di ripercorrere questa strada, non come mera imitazione, ma come reinterpretazione per i nostri tempi.
Si tratta di un tentativo di ristabilire un contatto emotivo con l’elettore, di creare un legame che trascenda le divisioni ideologiche e si fondi su valori condivisi.
Ricci non ha evitato di affrontare le problematiche cruciali – sanità, economia, lavoro, turismo – ma le ha presentate non come ostacoli insormontabili, ma come sfide che possono essere superate attraverso la collaborazione, l’innovazione e la riscoperta del potenziale umano.
L’iniziativa non è un mero strumento di propaganda, ma un vero e proprio progetto culturale, un invito a riscoprire la bellezza del territorio, la ricchezza della tradizione e la forza della comunità.
Si tratta di un approccio che mira a costruire un futuro non solo più prospero, ma anche più giusto, più equo, più umano.
Un futuro in cui le Marche possano ritrovare la propria identità, la propria voce, la propria speranza, attraverso la riscoperta dell’amore per la propria terra e per i propri concittadini.
I comizi d’amore vogliono essere, dunque, un atto di fiducia, un seme piantato nel cuore delle Marche per far germogliare un futuro migliore.