La visione per la sanità nelle Marche, delineata dal candidato Matteo Ricci, si articola in un ambizioso progetto di rinnovamento radicale, volto a superare le criticità strutturali e a rispondere in modo più efficace alle esigenze emergenti della popolazione.
L’azione di governo, nei primi cento giorni, si concentrerà su tre pilastri fondamentali: il rafforzamento della medicina territoriale, l’ottimizzazione delle risorse ospedaliere e l’adozione strategica del Fondo Sociale Europeo (FSE), integrando un profondo intervento di riforma del sistema di emergenza-urgenza e un impegno concreto nella riduzione delle liste d’attesa.
L’attuale frammentazione del sistema sanitario marchigiano rappresenta un ostacolo significativo all’erogazione di cure efficienti e coordinate.
L’obiettivo primario è la creazione di un’integrazione sinergica tra medicina del territorio e strutture ospedaliere, superando la discontinuità comunicativa e operativa tra medici di medicina generale (MMG) e reparti specialistici.
Questo significa implementare percorsi diagnostico-terapeutici condivisi, promuovere la telemedicina e la digitalizzazione dei processi, favorendo la continuità assistenziale e la centralità del paziente.
L’emergenza-urgenza, lungi dall’essere una mera risposta a eventi acuti, richiede una riorganizzazione profonda e duratura.
L’attuale modello, basato prevalentemente sull’impiego di personale a gettoni e su cooperative esterne, si è dimostrato fragile e insufficiente a garantire la sicurezza e la qualità del servizio.
Il nuovo approccio prevede il rafforzamento del personale medico e infermieristico dipendente, l’ottimizzazione delle risorse logistiche e tecnologiche e la creazione di una rete di strutture di prossimità, in grado di rispondere in modo tempestivo ed efficace alle emergenze.
La riduzione delle liste d’attesa, una piaga che affligge il sistema sanitario marchigiano da anni, rappresenta una priorità assoluta.
L’aggiornamento dell’atto di fabbisogno, rimasto fermo a livelli pre-2020, è solo il primo passo di un processo più ampio che mira a ottimizzare l’allocazione delle risorse, a migliorare l’efficienza dei processi e a implementare nuove tecnologie per accelerare i tempi di attesa.
La visione del candidato Ricci include anche l’attenzione alle esigenze di specifici target di popolazione, spesso trascurati dal sistema sanitario attuale.
L’assistenza agli anziani, la salute mentale, l’assistenza ai non autosufficienti: queste aree richiedono interventi mirati e risorse dedicate, per garantire una risposta adeguata e tempestiva alle loro necessità.
Infine, un elemento cruciale del progetto di riforma è l’adozione strategica del Fondo Sociale Europeo (FSE).
Le Marche, in questo ambito, si trovano in una posizione di svantaggio rispetto ad altre regioni italiane, come l’Emilia-Romagna, che hanno già raggiunto livelli di utilizzo prossimi al 100%.
Il pieno sfruttamento del FSE consentirà di finanziare progetti innovativi, di migliorare le infrastrutture e di ampliare l’offerta di servizi sanitari, contribuendo a colmare il divario con le regioni più virtuose.
L’implementazione del fascicolo sanitario elettronico, dunque, non è solo un investimento tecnologico, ma un motore di equità nell’accesso alle cure e di miglioramento della qualità della vita per tutti i cittadini marchigiani.