L’ingresso di Enrico Rossi nella compagine di governo regionale delle Marche, con l’incarico di Vicepresidente, rappresenta un’iniezione di slancio e una significativa opportunità per Fano e per l’ampia area geografica che si estende dalle vallate del Metauro al Cesano.
Questa designazione, sottolineata con entusiasmo dal sindaco Luca Serfilippi, proietta il territorio in una posizione centrale nella programmazione strategica regionale, promettendo un ruolo di leadership per Fano e un’integrazione sinergica tra costa e aree collinari.
La visione del sindaco Serfilippi trascende la semplice presenza istituzionale, delineando un’ambiziosa prospettiva di sviluppo territoriale.
L’obiettivo è quello di superare le tradizionali dicotomie tra mare e montagna, città e campagna, creando un ecosistema dinamico in cui comunità e imprese possano prosperare in coesione.
Fano, in questa visione, non sarà soltanto un punto di riferimento geografico, ma un vero e proprio motore propulsivo, capace di veicolare le istanze e le aspirazioni di un intero comprensorio.
L’assegnazione della delega alle Aree Interne all’assessore Francesco Baldelli amplifica ulteriormente le potenzialità di crescita del territorio.
Questa importante responsabilità apre nuove vie di collaborazione e di intervento mirato, destinati a rafforzare il tessuto sociale ed economico delle comunità montane, spesso penalizzate da una cronica mancanza di risorse e servizi.
Si tratta di un’occasione imperdibile per contrastare lo spopolamento, promuovere l’innovazione e valorizzare le peculiarità culturali e produttive delle aree interne.
Il legame tra la costa fanese e le vallate del Metauro e del Cesano assume, dunque, un significato strategico, delineando un perimetro di sviluppo integrato.
Si prospetta un dialogo costante e trasparente, basato sulla condivisione di obiettivi e sulla ricerca di soluzioni innovative per affrontare le sfide comuni.
L’attenzione alle Aree Interne, unita alla forza propulsiva di Fano, potrebbe innescare un processo di rigenerazione territoriale, capace di ridefinire il ruolo e l’identità delle Marche nel panorama nazionale.
Il futuro immediato sarà cruciale per tradurre queste promesse in azioni concrete, consolidando un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo che valorizzi il patrimonio naturale, culturale e umano del territorio.








