La sanità marchigiana si trova a un bivio cruciale, un momento che esige più che semplici dichiarazioni di intenti: richiede una riorganizzazione profonda, guidata da competenza, lungimiranza e una gestione amministrativa solida.
Le emergenze degli ultimi anni, acuite da scelte politiche discutibili, hanno generato un divario inaccettabile nell’accesso alle cure, con una percentuale significativa della popolazione costretta a rinunciare a trattamenti necessari.
Questa situazione non può essere tollerata; è un chiaro segnale di un sistema malato che necessita di una cura immediata.
L’analisi del fenomeno, presentata da Michele Caporossi, ex Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche, evidenzia una disconnessione tra le esigenze reali dei cittadini e le risposte offerte dal sistema sanitario regionale.
L’abbandono di percorsi terapeutici, la rinuncia a interventi salvavita, rappresentano un fallimento che riflette la mancanza di una visione strategica e di una gestione efficiente delle risorse.
La proposta di un algoritmo regionale per la gestione delle liste d’attesa e l’ottimizzazione dei servizi, precedentemente presentata e poi ignorata, emerge come una soluzione tecnologicamente avanzata e potenzialmente efficace.
L’utilizzo di dati in tempo reale per monitorare la disponibilità di risorse – posti letto, interventi chirurgici, prestazioni ambulatoriali, diagnostica – consentirebbe una razionalizzazione delle attività e una riduzione dei tempi di attesa.
La creazione di un’unità di crisi regionale, composta da professionisti qualificati e non da figure legate a logiche di clientelismo, sarebbe un passo fondamentale per garantire una gestione trasparente e basata su evidenze scientifiche.
La crescente longevità della popolazione marchigiana, sebbene motivo di orgoglio, amplifica la necessità di un investimento strutturale nella formazione geriatrica.
L’invecchiamento della popolazione comporta un aumento della domanda di servizi sanitari e assistenziali specifici, che richiedono competenze specialistiche e percorsi di cura personalizzati.
L’implementazione di programmi formativi dedicati all’assistenza agli anziani, finalizzati a migliorare la qualità della vita, prevenire le malattie e garantire la continuità assistenziale, rappresenta un imperativo etico e sociale.
L’evoluzione verso un modello “One Health”, con la trasformazione del Dipartimento Sanità in un’entità capace di integrare tutti i fattori che influenzano la salute umana – ambiente, lavoro, stile di vita, inclusione sociale – rappresenta un approccio innovativo e olistico alla gestione della salute pubblica.
Le nuove fragilità sociali, con il peso crescente che grava sulle famiglie, richiedono risposte concrete e non slogan vuoti.
Il sostegno del Movimento Europeo Diversamente Abili (M.
E.
D.
A.
), con l’adesione alla lista Progetto Marche Vive, sottolinea l’importanza di un impegno reale per l’inclusione delle persone con disabilità, promuovendo la personalizzazione dei servizi, la valorizzazione dell’autonomia e l’eliminazione di ogni forma di esclusione.
La piena integrazione sociale e lavorativa delle persone con disabilità non è solo un diritto umano fondamentale, ma anche un fattore cruciale per lo sviluppo economico e sociale della regione.
La sfida è costruire una società più giusta, equa e inclusiva, dove ogni cittadino possa realizzare pienamente il proprio potenziale.