La sostenibilità del Servizio Sanitario Regionale rappresenta una sfida cruciale che trascende la mera disponibilità finanziaria.
Come evidenziato dal Presidente uscente delle Marche, Francesco Acquaroli, durante un incontro a Ancona con il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, l’approccio emergenziale deve essere superato a favore di una programmazione strategica, robusta e condivisa.
Questa programmazione non si limita all’allocazione di risorse economiche, ma implica una profonda riorganizzazione dei processi, un’ottimizzazione delle competenze e una visione a lungo termine per il futuro della sanità marchigiana.
L’efficacia di un sistema sanitario non si misura unicamente in termini di finanziamenti, ma anche – e soprattutto – nella capacità di tradurre tali risorse in prestazioni concrete per i cittadini.
L’esperienza regionale, con un incremento del 15% nelle prestazioni erogate rispetto al 2019, dimostra come un’organizzazione efficiente possa mitigare, almeno in parte, le limitazioni di budget.
Questa crescita non è frutto del caso, bensì il risultato di una riprogettazione interna, di un’analisi mirata dei flussi di lavoro e di un focus sull’utilizzo ottimale delle risorse umane e tecnologiche disponibili.
Tuttavia, il nodo cruciale che ostacola la piena realizzazione del potenziale sanitario regionale rimane la carenza di personale medico e sanitario.
La difficoltà nel garantire un’adeguata copertura delle guardie mediche, l’alto turnover tra i medici di medicina generale, con la perdita di oltre 200 professionisti, rappresentano un campanello d’allarme che richiede interventi strutturali e tempestivi.
Si tratta di un problema complesso, legato a fattori demografici, economici e di attrattività professionale, che necessita di risposte mirate, come l’incentivazione alla permanenza dei medici nelle aree marginali, la creazione di percorsi di specializzazione mirati e la valorizzazione del ruolo del personale infermieristico e tecnico.
Il percorso intrapreso finora, con l’introduzione dei “punti salute” e l’organizzazione di aggregazioni funzionali territoriali, costituisce una prima fase di un progetto più ampio e ambizioso.
Il rafforzamento del rapporto con i medici di base, la ridefinizione del ruolo della farmacia dei servizi, come fulcro di un’assistenza sanitaria più capillare e accessibile, sono elementi chiave per la costruzione di un sistema integrato e centrato sul paziente.
Questa visione implica una revisione profonda del modello di cura, orientato alla prevenzione, alla diagnosi precoce e alla gestione personalizzata delle patologie croniche, con l’obiettivo di ridurre i ricoveri ospedalieri e migliorare la qualità della vita dei cittadini.
La sfida futura consiste nel consolidare questi progressi, integrando nuove tecnologie digitali e promuovendo una cultura della collaborazione tra tutti gli attori del sistema sanitario, per garantire un futuro sostenibile e resiliente per la sanità marchigiana.