sabato 20 Settembre 2025
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Sanità nelle Marche: emergenza, risorse e nuova visione

La sfida per il futuro delle Marche si gioca innanzitutto sul fronte della salute, un capitolo che rivela fragilità strutturali e disuguaglianze profonde.

La regione, pur vantando eccellenze come l’ospedale Torrette, si colloca agli ultimi posti nazionali per quanto riguarda la salute mentale, un dato che riflette un sistema carente e incapace di rispondere adeguatamente ai bisogni della popolazione.
L’approccio proposto mira a una radicale trasformazione della sanità territoriale, ponendo al centro la figura dello psicologo di comunità, un professionista chiave per la prevenzione e l’intervento precoce sui disturbi mentali, spesso inespresso nel panorama attuale.
L’investimento nelle scuole, inteso come educazione alla salute fin dalla giovane età, rappresenta un tassello cruciale di questa strategia.
La mappatura dei nuovi bisogni, un’analisi dinamica e costante del territorio, è essenziale per indirizzare gli interventi in modo mirato ed efficace, evitando risposte generalizzate e inadeguate.
Questa prospettiva implica un cambio di paradigma: non più una sanità reattiva, che interviene solo in presenza di malattia, ma una sanità proattiva, orientata alla promozione del benessere e alla prevenzione del disagio.

La situazione attuale è drammaticamente aggravata da un circolo vizioso di liste d’attesa crescenti e mobilità passiva, ovvero il fenomeno per cui i pazienti marchigiani si rivolgono a strutture sanitarie di altre regioni.
Questa fuga di risorse, pari a 160 milioni di euro, depaupera il sistema sanitario locale, contribuendo a un ulteriore deterioramento del servizio.

Un numero significativo di cittadini, stimato in 150.000, rinuncia a cure essenziali a causa delle difficoltà incontrate nel sistema pubblico, un dato inaccettabile che richiede un’azione immediata e determinata.
La critica rivolta all’attuale gestione, con l’accusa di un’inerzia passiva (“signor sì”) e la promessa di una battaglia a Roma per l’ottenimento di risorse adeguate, sottolinea la necessità di un impegno politico più incisivo.
La richiesta di un finanziamento del sistema sanitario nazionale al 7% del PIL è un obiettivo concreto per garantire la sostenibilità del sistema e consentire l’assunzione di personale sanitario, medici e infermieri, alleviando il carico di lavoro di chi opera quotidianamente in prima linea.
L’ospedale Torrette, riconosciuto come un centro di eccellenza, necessita di essere rafforzato e supportato, ma al contempo è necessario affrontare le criticità del pronto soccorso, reso insufficiente dalla carenza di personale e di posti letto.
L’esperienza estiva, segnata dall’assenza di presidi e guardie mediche, ha evidenziato la fragilità del sistema territoriale.
La gestione della cronicità, con la necessità di riabilitazione e di assistenza prolungata, è un aspetto cruciale che richiede una pianificazione accurata e l’allocazione di risorse dedicate.

Infine, la critica all’università privata Link, accusata di essere un mero “diplomificio”, e la promozione del rafforzamento del rapporto con l’università politecnica delle Marche, riflettono una visione che privilegia la qualità della formazione e l’integrazione tra ricerca e sistema sanitario, elementi imprescindibili per il futuro della regione.
Si tratta di costruire un ecosistema sanitario solido e resiliente, capace di rispondere alle sfide del futuro e di garantire a tutti i cittadini marchigiani il diritto alla salute.

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