sabato, 28 Giugno 2025
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Sanità, rifiuti e pace: la sfida del M5S nelle Marche

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La sanità marchigiana si configura come l’epicentro di un dibattito politico urgente, un nodo cruciale che il Movimento 5 Stelle, attraverso la voce del deputato Giorgio Fede, pone al centro della discussione in vista delle elezioni regionali. L’osservazione non è tanto quella di una mera carenza di servizi, ma di un effettivo collasso del sistema di cura pubblico, che spinge i cittadini verso opzioni private, spesso insostenibili, o li priva, di fatto, dell’accesso alle prestazioni necessarie. Questa fuga dai servizi pubblici non è una semplice questione di inefficienza, ma il sintomo di un problema strutturale, un’eredità di scelte politiche che hanno progressivamente eroso la capacità del sistema sanitario regionale di rispondere ai bisogni della popolazione.Al di là della sanità, il Movimento 5 Stelle focalizza l’attenzione su un’altra sfida pressante: la gestione dei rifiuti. L’attuale sistema, secondo Fede, non solo risulta economicamente insostenibile, gravando eccessivamente sulle finanze pubbliche, ma pone anche un rischio concreto per la salute dei cittadini, a causa di pratiche di smaltimento inadeguate o obsolete. La proposta del Movimento va oltre la semplice ottimizzazione dei processi, mirando a una rivoluzione nel paradigma della gestione dei rifiuti, orientata alla sostenibilità ambientale e al benessere della comunità.La questione della pace, infine, emerge come un tassello fondamentale del programma politico, un monito a una riallocazione strategica delle risorse nazionali. L’ingente somma di 440 miliardi destinata agli armamenti, secondo il Movimento, rappresenta una priorità distorta, un investimento che sottrae risorse vitali per settori essenziali come la sanità e la previdenza sociale. Si tratta di una critica profonda, che mette in discussione le scelte di politica estera e le priorità nazionali, proponendo un cambio di rotta verso un modello più equo e socialmente responsabile. La vera sicurezza, sostengono, non risiede nella potenza militare, ma nella capacità di garantire il benessere e la dignità dei cittadini, investendo in servizi pubblici efficienti e in politiche sociali inclusive. L’auspicio è che questa presa di posizione stimoli un dibattito pubblico più ampio, volto a ripensare il ruolo dell’Italia nel contesto internazionale e a ridefinire le priorità del Paese.

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