venerdì 25 Luglio 2025
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Senigallia per la Palestina: un atto di coraggio e speranza.

A Senigallia, un atto di coraggio e responsabilità politica si materializza con la presentazione di una mozione volta a sollecitare il riconoscimento formale dello Stato di Palestina da parte del Consiglio comunale.

L’iniziativa, promossa con forza da un’ampia coalizione di gruppi consiliari – Partito Democratico, Alleanza Verdi Sinistra e altre liste civiche – riflette un crescente sentire diffuso nella comunità locale e si radica in un impegno profondo per i diritti umani e la giustizia internazionale.

L’azione non si configura come un mero atto simbolico, bensì come un tassello fondamentale di una strategia più ampia, supportata dall’autorevolezza della Scuola di Pace Vincenzo Buccelletti.

Quest’ultima, forte dell’esperienza di città italiane e europee che hanno già intrapreso questo percorso, come Milano, Torino e Pesaro, invita Senigallia a unirsi a un coro internazionale che comprende nazioni come Norvegia, Spagna e Irlanda, che già riconoscono lo Stato di Palestina.
Il numero attuale di nazioni che hanno formalmente riconosciuto lo Stato palestinese – 143 – testimonia una crescente consapevolezza della necessità di un impegno concreto a sostegno del popolo palestinese.
La Scuola di Pace Buccelletti sottolinea con chiarezza che il riconoscimento non è una panacea, non eliminerà magicamente decenni di conflitto e sofferenza.

Tuttavia, esso rappresenta una condizione imprescindibile per la mera esistenza del popolo palestinese.

La negazione dell’esistenza di uno Stato palestinese, infatti, aprirebbe la strada a pratiche ancora più drastiche, espropriazioni e deportazioni, privando un intero popolo della sua identità e del suo diritto all’autodeterminazione.
La mozione senigalliese si pone quindi come un atto di resistenza contro l’impotenza e l’inerzia delle istituzioni internazionali.

Essa emerge da una base popolare che esige rispetto per il diritto internazionale e umanitario, spesso violato e calpestato.

La richiesta di un voto unanime, che trascenda le divisioni partitiche e ideologiche, riflette la gravità della questione: non si tratta di una scelta politica contingente, ma di una questione di umanità, di civiltà.

La vita di un intero popolo è in gioco, e in un momento storico caratterizzato da indicibili sofferenze, l’indifferenza non è un’opzione.
Si esorta la cittadinanza a partecipare attivamente, a esprimere la propria solidarietà esponendo la bandiera palestinese, a contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica e a promuovere un cambiamento reale e duraturo.
Il futuro del popolo palestinese, e la nostra stessa umanità, dipendono dalla nostra capacità di agire con coraggio, compassione e determinazione.

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