Il celebre critico d’arte e sindaco di Arpino, Vittorio Sgarbi, ha partecipato alle elezioni regionali nelle Marche, esprimendo il proprio voto nel Comune di San Severino Marche.
La sua presenza, accompagnato dalla compagna Sabrina Colle e dall’avvocato Giampaolo Cicconi, ha suscitato l’attenzione e l’accoglienza formale da parte della sindaca locale, Rosa Piermattei, testimoniando un coinvolgimento istituzionale pur in un contesto di voto personale.
L’evento trascende la mera partecipazione elettorale, assumendo un significato più ampio se letto alla luce delle recenti vicende che vedono il personaggio pubblico al centro di delicate questioni di natura personale e legale.
Sgarbi, noto per la sua personalità complessa e spesso controversa, ha infatti condiviso sui social media un’ironica constatazione: “Più marchigiano di un marchigiano”.
Questo commento, apparentemente leggero, contrasta con le tensioni emerse negli ultimi tempi, culminate con la richiesta formale presentata dalla figlia Evelina per la nomina di un amministratore di sostegno.
La richiesta di tutela legale, che ha generato un intenso dibattito pubblico e sollevato interrogativi sulla capacità e l’autonomia del sindaco di Arpino, è stata prontamente ed energicamente respinta dallo stesso Sgarbi.
In un’intervista rilasciata al *Corriere della Sera*, l’artista ha dichiarato con fermezza: “Io incapace? Niente di più falso.
” Questa affermazione, carica di implicazioni e di una chiara volontà di riaffermare la propria integrità, sottolinea la complessità del rapporto tra l’immagine pubblica, la sfera privata e le dinamiche familiari.
La partecipazione alle elezioni marchigiane, quindi, può essere interpretata non solo come un atto civico, ma anche come un tentativo di riprendere il controllo della narrazione pubblica e di disinnescare le preoccupazioni suscitate dalla richiesta di amministrazione di sostegno.
L’evento, pur nella sua apparente semplicità, si configura come un tassello di un quadro più ampio, caratterizzato da un intreccio di questioni legali, familiari e di immagine pubblica, che coinvolgono una figura complessa e controversa come Vittorio Sgarbi.
La sua presenza nelle Marche, quindi, diventa un’occasione per riflettere sul delicato equilibrio tra diritto alla privacy, tutela legale e necessità di presentare un’immagine di sé coerente e autonoma.