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giovedì 20 Novembre 2025

Sindaci europei contro l’antisemitismo: un impegno cruciale.

Il vertice europeo dei sindaci contro l’antisemitismo, tenutosi a Parigi sotto l’egida della sindaca Anne Hidalgo, ha rappresentato un momento cruciale di riflessione e impegno collettivo per i leader locali di tutto il continente.

Il sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, in qualità di vicepresidente vicario dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci), ha partecipato attivamente all’evento, portando con sé l’esperienza e l’impegno dei comuni italiani nella lotta a questa piaga sociale.

L’incontro, organizzato congiuntamente dal Combat Antisemitism Movement e dalla città di Parigi, ha visto la partecipazione di un ampio spettro di figure istituzionali: oltre 150 primi cittadini e dirigenti comunali, decisori politici di rilievo e esperti provenienti dalla società civile.
Questo coinvolgimento trasversale sottolinea la natura pervasiva del problema e la necessità di un approccio multi-livello e coordinato.

Il summit, che si inserisce in una serie di incontri di rilevanza internazionale – precedentemente tenutisi ad Atene, Beverly Hills e Dortmund – ha fornito una piattaforma strategica per lo scambio di esperienze, l’analisi delle nuove forme di antisemitismo che emergono nel panorama contemporaneo, e la definizione di partnership concrete per la prevenzione e il contrasto.

Il ruolo dei sindaci, come sottolineato da Silvetti, si configura come linfa vitale in questa battaglia.

I comuni, in quanto centri nevralgici della vita sociale e culturale, sono chiamati a promuovere attivamente l’educazione alla tolleranza, la memoria storica della Shoah, e il dialogo interculturale.

L’impegno si traduce in iniziative concrete: progetti didattici nelle scuole, eventi pubblici di sensibilizzazione, sostegno a organizzazioni che promuovono la giustizia e l’equità, e la creazione di spazi di incontro e di confronto tra persone di diversa origine e cultura.

L’antisemitismo, infatti, non è solo una questione di sicurezza pubblica, ma anche un problema culturale e sociale che affonda le sue radici in pregiudizi, stereotipi e disinformazione.

Per questo, la risposta deve essere altrettanto articolata e complessa, coinvolgendo non solo le istituzioni, ma anche la società civile, le associazioni religiose, i media e i leader di opinione.
Il vertice parigino ha rappresentato un passo importante in questa direzione, rafforzando la consapevolezza della necessità di un impegno continuo e coordinato per difendere i valori fondamentali della democrazia, la libertà religiosa e la dignità umana, e per contrastare ogni forma di intolleranza e discriminazione.
L’eredità di questi incontri, e l’azione conseguente dei comuni europei, si prospetta cruciale per costruire un futuro di convivenza pacifica e di rispetto reciproco.

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